MIGRANTI. La generazione perduta dei minori non accompagnati

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Gli oltre 210.000 bambini migranti non accompagnati che hanno chiesto asilo in Europa negli ultimi cinque anni sono una generazione perduta. Il loro viaggio verso il continente è spesso pericoloso e li lascia esposti a violazioni dei diritti umani e, una volta arrivati, si affollano in campi profughi dove sopravvivono senza la prospettiva di un futuro. Le stesse autorità responsabili della loro protezione, invece, li respingono e la società che li circonda diventa sempre più ostile.

La tratta di esseri umani, gli abusi sessuali, lo sfruttamento del lavoro e persino il traffico di organi sono minacce reali che questi bambini affrontano ogni giorno, invisibili a un sistema che nega loro diritti fondamentali come l’istruzione e l’assistenza sanitaria, anche nel bel mezzo della pandemia Covid-19, riporta Efe.

Sono pochissimi i bambini migranti a cui viene concesso lo status di rifugiati e la maggioranza si nasconde dal sistema per paura della deportazione o nel tentativo di ricongiungersi con i membri della famiglia, si legge in uno studio di Save the Children del 2 settembre. Mentre documentare l’identità dei minori migranti non accompagnati è la sfida principale per le autorità e le Ong, un’altra questione è la tendenza dei minori a scomparire dal sistema. Le reti della tratta di esseri umani ne approfittano per sfruttare i bambini migranti, costringendoli a lavorare illegalmente o costringendoli allo sfruttamento sessuale, una minaccia particolare per le giovani ragazze.

Prima ancora che arrivino in Europa, il lungo viaggio dal loro Paese d’origine è pieno di pericoli. «La protesta per politiche migratorie più permissive verso i minori si è attenuata negli ultimi anni.La violenza sessuale contro i bambini e la loro morte è deliberatamente accettata per ridurre la fuga verso l’Europa, ma non è così. È un crimine contro l’umanità e i governi e tutti noi guardiamo o distogliamo lo sguardo. I bambini sopravvissuti sono privati della loro infanzia», riporta l’agenzia iberica.

Se la sofferenza del viaggio verso l’Europa e i campi non è stata sufficiente, all’arrivo nel continente molti giovani migranti si trovano di fronte a un crescente livello di rifiuto sociale, esacerbato dall’ascesa dei partiti di estrema destra anti-immigrazione.

Maddalena Ingroia