MESSICO. Sheinbaum cerca di proteggere l’economia dai dazi di Trump

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Il Messico sta adottando una serie misure per proteggere i propri interessi commerciali con gli Stati Uniti, alla luce delle promesse elettorali e probabilmente esecutive della futura presidenza di Donald Trump. 

La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha illustrato una strategia completa volta a ridurre la dipendenza dalle importazioni cinesi e a rafforzare la produzione locale per garantire la conformità con l’accordo Stati Uniti-Messico-Canada – Usmca, riporta BneIntelliNews.

Sotto la pressione di Trump, che ha criticato il Messico per aver presumibilmente incanalato pezzi di ricambio cinesi in Nord America attraverso le sue catene di fornitura, il governo di Sheinbaum ha lanciato una campagna per sostituire i componenti cinesi con beni fabbricati localmente. Questo sforzo, stimolato dalle interruzioni della catena di fornitura globale nel 2021, mira a rafforzare il ruolo del Messico come partner commerciale affidabile, salvaguardando al contempo il futuro dell’accordo di libero scambio Usmca.

“Negli incontri che avremo con il Canada e (il presidente eletto degli Stati Uniti) Trump, dimostreremo che l’idea che i prodotti cinesi entrino attraverso il Messico è falsa”, ha affermato Sheinbaum in una recente conferenza stampa. “Le automobili prodotte in Messico, che vengano esportate negli Stati Uniti o restino in Messico, hanno solo il 7% di prodotti provenienti dalla Cina. Negli Stati Uniti, è il 9%”, ha aggiunto.

Il piano di “disaccoppiamento” del Messico include incentivi per le aziende che producono componenti essenziali a livello nazionale. Il Segretario all’Economia Marcelo Ebrard ha annunciato piani per iniziare la produzione di microchip nel 2025, una mossa coraggiosa volta a ridurre la dipendenza dai fornitori asiatici. Tuttavia, gli analisti avvertono che raggiungere l’autosufficienza nei settori chiave, in particolare nella produzione ad alta tecnologia, è e resta una sfida di lungo periodo.

La posta in gioco è alta, con l’Usmca in fase di revisione nel 2026. Mentre gli esperti concordano sul fatto che abbandonare del tutto l’accordo è improbabile, le crescenti critiche da parte di alcuni legislatori repubblicani e industrie aggiungono pressione. Il patto commerciale è entrato in vigore nel 2020 sotto la precedente amministrazione Trump ed è stato salutato dall’ex presidente come “l’accordo commerciale più equo, equilibrato e vantaggioso che abbiamo mai firmato”. Tuttavia, recenti azioni ostili degli Stati Uniti, come i dazi imposti dall’amministrazione Biden su acciaio e alluminio provenienti da fuori dal Nord America ma instradati attraverso il Messico, sottolineano l’urgenza di affrontare gli squilibri commerciali e le scappatoie percepite.

Il Messico sta anche espandendo la sua infrastruttura per rinforzare la sua posizione commerciale. L’espansione da 2,7 miliardi di dollari del porto di Manzanillo avviata la scorsa settimana, destinata a più che raddoppiare la sua capacità entro il 2030, sottolinea l’impegno del paese a diventare una potenza commerciale regionale. Questo progetto eleverà Manzanillo a uno dei porti più trafficati dell’America Latina, posizionandolo per competere direttamente con il porto cinese di Chancay da 3,4 miliardi di dollari in Perù inaugurato all’inizio di questo mese.

Nel frattempo, Sheinbaum cerca di garantire che i fondamentali rapporti commerciali del Messico con gli Stati Uniti rimangano solidi, anche in mezzo alle mosse imprevedibili di Washington e alle mutevoli tensioni geopolitiche.

Maddalena Ingrao 

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