MESSICO. Migranti: voli a 1 dollaro per rientrare a casa

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La compagnia aerea messicana Volaris ha annunciato il 21 giugno scorso il lancio di voli che costano 1 dollaro a testa per facilitare il rientro nei paesi di origine dei migranti centroamericani privi di documenti: «La compagnia aerea a bassissimo costo che opera in Messico, Stati Uniti e America Centrale lancia il suo programma di ricongiungimento familiare», ha annunciato in un comunicato.

Il programma «invita i migranti centroamericani con status migratorio irregolare che si trovano attualmente in Messico e che desiderano ritornare volontariamente nel loro paese di origine» a volare lì per 1 dollaro più tasse, riporta Efe. I voli saranno disponibili fino al 30 giugno da varie città messicane tra cui Tijuana, Ciudad Juarez, Guadalajara e Città del Messico, con posti disponibili per Costa Rica, El Salvador e Guatemala.

«I migranti più anziani devono mostrare solo il loro unico documento d’identità, mentre i minori devono presentare il loro certificato di nascita o passaporto» prosegue la società aerea. Per la compagnia si tratta di una «soluzione alternativa al fenomeno migratorio» che si è verificato negli ultimi mesi.

Da metà ottobre 2018 c’è stato un aumento senza precedenti del numero di migranti, soprattutto centroamericani, che entrano abitualmente in Messico per raggiungere gli Stati Uniti, il che a sua volta ha scatenato una crisi tra i due Paesi. Di fronte al crescente numero di migranti irregolari e richiedenti asilo che raggiungono gli Stati Uniti, il presidente Donald Trump, ha minacciato lo scorso 30 maggio di imporre dazi doganali su tutti i prodotti messicani.

Dopo alcuni difficili negoziati a Washington, il 7 giugno è stato annunciato un accordo che prevedeva l’invio di 6.000 soldati della Guardia Nazionale messicana alla frontiera meridionale come ulteriore misura per fermare l’immigrazione clandestina. L’accordo prevede un periodo di 45 giorni per valutare i risultati delle misure, e se gli Stati Uniti le giudicano insoddisfacenti, le tariffe potrebbero essere riattivate.

Messico ed El Salvador hanno anche lanciato lo scorso 20 giugno un piano di sviluppo globale che stabilirà nel paese centroamericano un programma di rimboschimento con un investimento di 30 milioni di dollari per creare 20.000 nuovi posti di lavoro e fermare così la migrazione nella regione.

Maddalena Ingrao