Nonostante l’ottimismo con cui è stato accompagnato l’incontro tra il numero uno del Messico e quello del Brasile l’alleanza tra i due Paesi è tutt’altro che scontata.
Il presidente messicano Enrique Peña Nieto è arrivato in Brasile per incontrare Dilma Rousseff con l’obiettivo di stringere una partnership solida che potrebbe dare vita ad una America Latina forte. La cooperazione è stata il tema principe degli incontri tra Pena Nieto e Rousseff soprattutto in materia di vendita di energia e auto. Ma vanno anche sottolineate le forti differenze e gli interessi in conflitto tra le due realtà dell’America del Sud. Che fanno supporre contrariamente alle aspettative che i due paesi vanno visti puiù come rivali che come concorrenti, almeno sul piano economico.
Il Messico negli ultimi anni, così come ha assicurato Peña Nieto, dovrà portare avanti riforme economiche importanti, norme che ha già improntatoBrasile ha già fatto. E Riforme che se portate avanti potrebbero, dati Numora, portare il Messico ad essere uno dei principali concorrenti del Brasile entro il 2022.
Ed ancora secondo un’analisi di George Friedman, il Messico è un mercato appetibile per gli investimenti esteri. Il prodotto interno lordo del Messico è stato 1.200 miliardi dollari nel 2011 e si prevede una crescita del 4 per cento nel 2012.
Investimenti che se orientati sul Messico non cadrebbero in territorio brasiliano, non solo per il Brasile è previsto un rallentamento della crescita economica nei prossimi anni. Non solo, preoccupa, sui mercati internazionali, che la rapida ripresa del Brasile dopo la crisi finanziaria del 2008 sia in gran parte dovuta al settore minerario e alle esportazioni di soia verso la Cina che non compensa tuttavia lo stallo di export verso l’Europa e gli Stati Uniti. Tuttavia, l’incertezza circa la capacità della Cina di continuare ad importare livelli elevati di materie prime potrebbe costringere il Brasile di concentrarsi maggiormente sul proprio settore manifatturiero, che sta lottando per competere sui mercati internazionali grazie anche alla forza del real brasiliano e alle leggi protezionistiche ancora vigenti nel Paese dell’America Latina. Il Messico però è trainato dalle esportazioni ed è molto forte in materia di commercio internazionale. Circa il 10 per cento del suo 2500 miliardi dollari economia annuale proviene dalle esportazioni – una dinamica che deriva in gran parte dallo sviluppo lento ma sostanziale di economia interna del Brasile.