Al Qaeda sconfitta nel MENA, va in India

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INDIA – Nuova Delhi 07/09/2014. L’India ha innalzato il livello di allerta dopo l’annuncio di al-Qaeda di volersi espandere nel sud del continente asiatico.

Mentre lo Stato islamico si sta espandendo in Siria e in Iraq, ha detto il leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahri, in un video messaggio il 3 settembre, al Qaeda intende stabilire un califfato in Birmania, Bangladesh e in alcune parti dell’India.
I servizi segreti indiani hanno detto di prendere «molto sul serio la dichiarazione, non si possono ignorare simili minacce», e hanno allertato alcuni stati in particolare come il Gujarat, il Madhya Pradesh, l’Uttar Pradesh e il Bihar. Per l’Istituto di ricerca sulla gestione dei conflitti di Nuova Delhi, si tratta solo di un annuncio pubblicitario che dimostra la disperazione in cui versa il movimento di fronte ai successi dello Stato islamico. Si sarebbe ingaggiata una vera e propria battaglia di influenza tra Al Qaeda e lo Stato islamico. E tra gli stati citati da al-Zawahiri, tutti a maggioranza musulmana, solo nel Kashmir, esiste un movimento separatista, che però nega qualsiasi collegamento con al Qaeda. Secondo il leader separatista del Kashmir, Syed Ali Gilani, «al Qaeda non ha qui alcuna influenza. Gli scontri in Kashmir, sono di politica locale, non riguardano al Qaeda».
Il Pakistan è un paese musulmano, nato dalla scissione dell’India coloniale britannica nel 1947. La tensione tra i due paesi è sempre stata alta, con atti di violenza verso le rispettive minoranze musulmane e indù come avvenne nello stato del Gujarat, anno 2002, quando era primo ministro Narendra Modi attuale capo del governo federale indiano: migliaia di musulmani furono uccisi dagli indù. Con il lancio di una struttura qaedista nella penisola indiana, Zawahiri nel video, che è in arabo e urdu, si è rivolto ad al Qaeda in Pakistan, invitando la nazione musulmana all’unificazione per alzare la bandiera della Jihad e il ritorno della dominazione islamica e della sharia in tutto il subcontinente indiano
Al-Zawahri ha detto che: «Questa entità non è ancora oggi stabilita, ma sarà il frutto dello sforzo dei mujaheddin nel sub-continente indiano, di creare un unica base del gruppo per la jihad dell’Emirato islamico con l’emiro Mullah Mohammad Omar». Zawahri ha poi aggiunto: «Questo soggetto benedetto da Dio dovrà unirsi con i suoi fratelli mujaheddin e i musulmani di tutto il mondo per distruggere tutti i confini artificiali creati dall’occupante inglese per dividere i musulmani nel subcontinente indiano». Ma gli esperti indiani affermano che non risulterebbero dati significativi sull’afflusso di giovani combattenti indiani nelle fila dell’organizzazione.
In Birmania, l’altra area citata da al-Zawahiri, i musulmani costituiscono una minoranza del paese che è stato finora risparmiato dagli attacchi dei militanti islamici.