MEDITERRANEO ORIENTALE. Arriva la Eisenhower: esercitazioni coi greci e turchi stoppati

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La portaerei nucleare, U.S.S. Dwight D. Eisenhower, e altre 12 navi da guerra facenti parte del suo gruppo di attacco, sono arrivate nel Mediterraneo. Gli aerei a bordo della portaerei condurranno esercitazioni con l’Aeronautica Militare Greca, secondo il portale di notizie greco Newsbomb.

La portaerei si recherà nell’area a sud dell’isola greca di Creta, dove terrà esercitazioni congiunte con l’aeronautica militare greca. Alle esercitazioni parteciperanno coppie di F-16, che decolleranno dall’aeroporto Soda di Creta, e quattro F-18 della portaerei Dwight D. Eisenhower.

Questa è la prima significativa esercitazione militare statunitense dall’inizio della crisi mediterranea tra la Turchia e la Grecia.

Il Servizio Idrografico turco nella città costiera di Antalya ha riferito di aver condotto martedì scorso studi di esplorazione petrolifera e di gas, indicando che continuerà dal 21 luglio al 2 agosto, a sud dell’isola greca di Rodi e a sud-est di Creta. Ankara ha annunciato che la nave di ricerca Oruc Reis sarà presente in questa regione.

Secondo quanto riportato dai media greci, ci sono già due gruppi di circa 25 navi da guerra turche nella zona e lungo la costa turca. Per questo motivo, le forze armate greche sono state poste in allerta da diversi giorni, riporta Al Masdar News.

Secondo il portale greco, la marina militare greca è interamente dispiegata nell’Egeo e occupa i principali siti per monitorare qualsiasi movimento di navi turche.

In precedenza, il consigliere per la sicurezza del primo Ministro greco, Alexis Diakopoulos, ha sottolineato che fintanto che le navi turche non sono tornate alle loro basi, «Noi siamo in allerta». Ha ribadito che non “vede” un’escalation, ma piuttosto che la situazione tende a intensificarsi.

Secondo le fonti interne alla Difesa greca riportate da Newsbomb: «Non si inviano 25 navi per accompagnare una nave oceanografica». Un simile dispiegamento potrebbe essere un messaggio non solo verso la Grecia ma anche verso il Cairo, coinvolto per quella parte di area marittima che ha fa parte della piattaforma continentale egiziana.

Altro scenario possibile e non escluso è che alcune di queste navi da guerra turche salperanno infine dalla Libia.

Allo stesso tempo, gli ufficiali di Marina che non sono già nelle loro unità hanno ricevuto l’ordine di non allontanarsi più di 30 minuti di distanza dal loro luogo di servizio in quanto possono essere richiamati in fretta in qualsiasi momento, mentre sono stati invitati non pubblicare post sui social media che rivelino la loro posizione.

La situazione nell’Egeo al momento rimane invariata; i cambiamenti strategicamente insignificanti nelle posizioni delle navi turche sono attribuiti ai fenomeni meteorologici locali e non a qualche “cambio di politica” per il ritiro delle forze nei porti. Secondo le informazioni, le 25 navi da guerra turche sembrano muoversi in due gruppi.

La prima flotta è composta da oltre 15 navi che sono salpate dalla base navale di Axaz, mentre il secondo gruppo di circa 10 navi, ha lasciato il golfo di Izmir.

A loro volta, le forze armate turche utilizzano i droni per seguire le posizioni della flotta greca, riporta Yeni Safak. La Turchia afferma che le isole greche non hanno diritto ai fondali marini e alle zone economiche esclusive, mentre la Grecia difende la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

Antonio Albanese