MAURITANIA. Sul Saharawi, l’ONU non è imparziale

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Il presidente mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz ha detto che i negoziati a porte chiuse sul dossier del Sahara occidentale sono più favorevoli al Marocco di quanto si verrebbe ammettere.  In un’intervista, Aziz ha suggerito che gli intermediari più cruciali per il Sahara occidentale non vorrebbero vedere uno stato governato dal Polisario nel Sahara occidentale. «L’Occidente, l’Europa e gli Stati Uniti, non vogliono che un altro stato separi geograficamente Marocco e Mauritania», ha detto il Presidente Aziz. «Tutto ciò che si sente al di fuori di questa cornice non è corretto», riporta Morocco World News.

La dichiarazione del leader mauritano arriva quando la Mauritania, che ha riconosciuto l’autoproclamata Repubblica Democratica Araba Sahrawi, partecipa al processo politico guidato dall’ONU. Sotto l’egida di Host Kohler, inviato personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la regione, la Mauritania si è unita al Marocco, all’Algeria e al Fronte Polisario per discutere i termini di un graduale rafforzamento della fiducia.

Finora ci sono state due tavole rotonde a Ginevra, con Kohler che, dopo entrambi gli eventi, ha affermato che c’è speranza che le parti facciano sempre di più per una soluzione politica duratura.

Le dichiarazioni del presidente Aziz possono essere lette come una velata sfida al processo Onu. Dicendo che i paesi potenti si oppongono completamente a un nuovo Stato, il presidente mauritano accenna chiaramente a un’attività di lobbying, percepita come favorevole al Marocco, nei dibattiti sugli insediamenti in corso. 

Middle East Eye  riportava ad aprile che i colloqui in corso rischiavano «di diventare uno spettacolo» perché gli Stati Uniti, Kohler e alcuni paesi europei con una voce in capitolo nelle prospettive del conflitto, la Francia, stanno spingendo a favore del Marocco.

Middle East Eye sostiene che tutte le principali fonti di influenza nella disputa del Sahara stanno lavorando contro le aspirazioni del Polisario per un Sahara occidentale autodeterminato e indipendente. Quando Kohler ha incontrato la delegazione del Polisario a Berlino dopo il primo incontro di Ginevra in preparazione della seconda tavola rotonda, avrebbe detto loro che l’indipendenza era irrealistica e “fuori discussione”.

Il Marocco chiede una soluzione negoziata piuttosto che l’autodeterminazione attraverso il referendum. Le dichiarazioni potrebbero essere state motivate dagli appelli di Kohler nelle ultime settimane, secondo cui l’accordo sarebbe stato possibile solo se tutte le parti avessero mostrato “una forte e genuina volontà politica” per negoziare “una soluzione fattibile, realistica,” e basata sul compromesso.

Rabat, che ritrova nelle linee guida dell’Onu sugli insediamenti, aspetti del suo stesso appello al pragmatismo, sostiene che gli insediamenti saranno possibili solo se tutte le parti daranno prova di un reale impegno per una soluzione politicamente negoziata.

Lucia Giannini