MAROCCO. Parte il progetto dell’idrogeno verde Made in Germany

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Marocco e Germania hanno deciso il rilancio del progetto dell’idrogeno verde avviato nel 2020. La realizzazione di questo obiettivo è stata al centro dell’incontro, giovedì della scorsa settimana, in videoconferenza, tra il ministro degli Affari esteri marocchino, Nasser Bourita, e il ministro tedesco della Cooperazione e dello sviluppo economico, Svenja Schulze. Interviste sanzionate dalla pubblicazione di una Dichiarazione Congiunta.

In questo comunicato, inoltre, i due ministri hanno accolto con favore il fatto che «la cooperazione tedesca allo sviluppo aspiri a sostenere, ancor più di prima, una transizione verso le energie rinnovabili in Marocco», ponendo particolare enfasi sullo «sviluppo di un’economia a idrogeno verde». Hanno riaffermato, in questa occasione, «il comune interesse ad intensificare la cooperazione in particolare in questo ambito».

Ricordiamo che il 10 giugno 2020 a Berlino, Marocco e Germania hanno firmato un accordo per lo sviluppo dell’idrogeno verde. Esso prevede che il Marocco, attraverso l’Agenzia marocchina per l’Energia Solare (Masen), si unisca al ministero tedesco per la Cooperazione economica e lo Sviluppo per condurre progetti congiunti di ricerca e investimento nell’uso dell’idrogeno, che fa parte integrate degli obiettivi di neutralità energetica della Germania per il 2045.

Si ricorda che l’Agenzia internazionale per le energie stima che le potenzialità del Marocco nella produzione mondiale dell’idrogeno verde può raggiungere il 6%.

Il Marocco è considerato uno dei Paesi leader mondiali dell’impianto delle energie rinnovabili. La produzione elettrica attuale proveniente da fonti rinnovabili è di 42% e si spera di superare il 52% nel 2030.

Anche la Francia ha mostrato grande interesse nelle potenzialità del Marocco. Total annuncia un investimento di 10 miliardi di euro nella zona del Sahara marocchino.

Peraltro la società nordamericana Soluna Technologies ha annunciato un investimento di 2,5 miliardi di dollari in un parco eolico nella città marocchina di Dakhla.

Redazione