Diplomazia strategica marocchina

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MAROCCO – Rabat, 31/07/2015. Il Marocco sta realizzando una strategia diplomatica volta a promuovere la cooperazione attiva sud-sud, in particolare con nazioni africane.

È questo uno dei concetti del discorso del re del Marocco, Mohammed VI, tenuto in occasione della festa di Eid Al-Ârch. Si tratta della Festa del Trono, festa nazionale della sua intronizzazione quindi, la cui celebrazione è stata ricordata anche a Roma, nella splendida cornice di Villa Miani. Temi centrali del suo intervento, trasmesso in diretta su tutti i canali del regno sono stati: lotta alla precarietà e alla marginalizzazione sociale, servizi ai marocchini residenti all’estero, riforma dell’istruzione scolastica e universitaria, strategia diplomatica del Marocco, identità marocchina, cooperazione internazionale e integrità territoriale.
Soffermiamoci sulla visone diplomatica del regno marocchino, centrale nel difficile percorso della pace in Libia.
«La strategia diplomatica del Marocco mira a promuovere la attiva cooperazione Sud-Sud, in particolare con nazioni africani», ha detto il sovrano nel suo discorso alla nazione.
Mohammed VI ha precisato che le visite fatte ad un certo numero di paesi africani «hanno contribuito a plasmare un modello di cooperazione economica sulla base di interessi comuni e il desiderio di migliorare la qualità della vita dei cittadini africani». Il sovrano ha anche sottolineato che il regno, impegnandosi per tutelare la sua identità araba e islamica «ha anche aderito alle alleanze inter-arabe create per combattere il terrorismo e ripristinare la legittimità in Yemen», oltre a supportare i partner strategici arabi e popoli fratelli, ricordando che queste alleanze sono state «richieste dal mio fratello il re Salman bin Abdulaziz Al Saud, custode delle due Sacre Moschee”. Il re ha inoltre esortato a trovare «soluzioni negoziate in Yemen, Siria, Iraq e Libia, con la partecipazione di tutte le parti interessate», insistendo sull’importanza di preservare la sovranità e l’integrità territoriale di questi paesi. «È questo ciò che il Marocco ha cercato di ottenere ospitando i negoziati a Skhirat per risolvere la crisi in Libia», ha dichiarato il sovrano. «La causa palestinese rimane critica per il raggiungimento della pace nella regione del Medio Oriente», non importa quanto sia complessa la situazione nella regione araba, a causa del crescente fanatismo e del terrorismo, ha continuato il sovrano, che ha anche ribadito, nella sua qualità di re del Marocco e presidente del Comitato Al Quds, il «continuo supporto per la leadership palestinese e dei nostri fratelli palestinesi nei loro sforzi per raggiungere i loro legittimi diritti a creare uno Stato palestinese indipendente entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come sua capitale». Il re ha poi detto che la credibilità dell’azione diplomatica del Marocco, è illustrata dalle partnership concluse con paesi e blocchi regionali. «Nella regione euro-mediterranea, il Marocco è stato attivamente impegnato nello sviluppo del suo partenariato con i paesi dell’Unione europea», nel rafforzamento della partnership tra il Marocco e la Francia. «Ho anche intenzione di costruire una stretta amicizia con Sua Maestà il Re Filippo VI per consolidare la nostra cooperazione e le relazioni di buon vicinato con la Spagna. E sono altrettanto ansioso di sviluppare una fruttuosa cooperazione con altri paesi europei». Dopo aver ribadito l’intenzione di voler continuare nelle serie di buone relazioni con Usa, Russia e Cina, il re che ha sottolineato che la credibilità del Marocco è anche incarnata dal suo «coinvolgimento positivo nell’affrontare varie questioni di interesse globale. Il fatto che il Marocco abbia ospitato una serie di importanti conferenze internazionali sui diritti umani, la migrazione, l’imprenditorialità, la lotta contro il terrorismo e il cambiamento climatico riflette chiaramente la fiducia e la credibilità di cui gode il nostro paese a livello globale».