MAR CINESE MERIDIONALE. Volano scintille tra Pechino e Giakarta

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L’ultima protesta dell’Indonesia contro le attività cinesi nelle sue acque territoriali vicino al conteso Mar Cinese Meridionale è stata respinta giovedì da Pechino.

In un acceso scambio diplomatico, il ministero degli Esteri cinese ha respinto le accuse dell’Indonesia secondo cui le sue navi della guardia costiera sarebbero entrate illegalmente in territorio indonesiano nelle isole Natuna, all’interno della zona economica esclusiva di Giacarta.

Le Natuna si trovano a circa 1.100 chilometri a sud delle Isole Spratly, nel Mar Cinese Meridionale; area su cui Cina, Vietnam, Taiwan, Taiwan, Filippine, Malesia e Brunei hanno tutti delle rivendicazioni in questo specchio d’acqua, riporta Scmp.

«Che l’Indonesia lo accetti o meno, non può cambiare il fatto oggettivo che la Cina ha diritti e interessi in aree marine rilevanti», ha detto il ministero degli Esteri cinese: «La posizione della Cina è in linea con il diritto internazionale, compresa la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, nota anche come Unclos 1982».

La risposta del Ministero è stata l’ultimo rimprovero dopo la dichiarazione di Giakarta del 1° gennaio, secondo cui il comportamento di Pechino nel Mar Cinese Meridionale era in contrasto con il diritto internazionale che disciplina le controversie marittime.

Il ministero degli Esteri indonesiano ha affermato che le rivendicazioni della Cina nella sua zona economica esclusiva si basano sul fatto che le flotte cinesi hanno a lungo pescato in quella zona «senza base legale» e «non sono mai state riconosciute sotto Unclos 1982». Questa dichiarazione fa seguito a un’altra protesta di Giakarta che ha accusato Pechino di aver inviato illegalmente una nave della guardia costiera nelle acque territoriali indonesiane nell’area di Natuna. 

La missione ha segnato una «violazione della sovranità», ha detto l’Indonesia, convocando l’ambasciatore cinese a presentare una protesta formale. Giacarta ha detto che le rivendicazioni della Cina nei territori del Mar Cinese Meridionale sono state confutate nel 2016 dopo che le Filippine hanno sostenuto e vinto le loro rivendicazioni davanti alla Corte permanente di arbitrato dell’Aia nei Paesi Bassi. Pechino ha ignorato la sentenza. Giacarta si è ripetutamente scontrata con Pechino per i diritti di pesca intorno alle Natuna, arrestando i pescatori cinesi e ampliando la sua presenza militare in quel territorio. Le scintille tra Pechino e Giakarta rischiano di rallentare la creazione del  Codice di condotta unico tra Asean e Cina per il Mar Cinese Meridionale.

Antonio Albanese