MAR CINESE MERIDIONALE. Trump avrebbe pronte misure più dure contro la Cina

235

Nelle ultime settimane dell’Amministrazione di Donald Trump sono attese mosse più dure contro la Cina. Il presidente degli Stati Uniti avrebbe in programma diverse nuove mosse contro la Cina, limitando così la libertà di manovra di una possibile nuova amministrazione democrat Biden.

Le azioni in esame includono la protezione della tecnologia statunitense dallo sfruttamento da parte dei militari cinesi, la lotta alla pesca illegale e ulteriori sanzioni contro i funzionari del Partito comunista o le istituzioni che causano danni a Hong Kong o nello Xinjiang, riporta Scmp.

Il licenziamento improvviso del Segretario alla Difesa Mark Esper aveva già sollevato preoccupazioni per una possibile azione di Trump, contro l’espansione cinese nell’Indopacifico. La partenza di Esper è stata seguita dalle dimissioni di altri alti funzionari della Difesa statunitense, tra cui il sottosegretario alla difesa dell’intelligence Joseph Kernan, il sottosegretario alla difesa della politica James Anderson e il capo dello staff del segretario alla difesa Jen Stewart. Oggi, le posizioni di vertice del Pentagono sono occupate dai lealisti di Trump, tra cui l’ex generale Anthony Tata, che definiva Barack Obama un “leader terrorista”.

La nomina del nuovo Segretario della Difesa ad interim Christopher C Miller ha aggravato le preoccupazioni sulle motivazioni alla base del suo trasferimento. Miller, in precedenza direttore del National Counterterrorism Center, è considerato un lealista di Trump. Miller tra le sue prime uscite ha già annunciato la velocizzazione del ritiro delle truppe Usa da Afghanistan e Medio Oriente.

Nell’ultimo anno, Esper è stato una figura relativamente stabilizzante nell’amministrazione Trump, vista da alcuni come un forte sostenitore di una più robusta diplomazia militare con la Cina. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti e la Cina si sono confrontate nel Mar Cinese Meridionale con dimostrazioni di forza, alla luce delle quali ci sarebbe da aspettarsi una possibile uscita drammatica dell’amministrazione Trump prima dell’assunzione del potere da parte di Biden.

Pechino, nel frattempo, ha capito che la nuova leadership del Pentagono potrebbe incoraggiare Taiwan ad alzare la posta in gioco: Marines statunitensi hanno iniziato addestramenti di quattro settimane per aumentare la prontezza di combattimento delle truppe taiwanesi contro la Cina; notizia che il Pentagono ha cercato di smentire, senza molto successo definendo le notizie “inaccurate” ma non false, riporta Military. com.

L’Esercito di Liberazione del Popolo ha descritto le manovre come una «mossa provocatoria che ha oltrepassato la linea rossa della Cina», riporta Asia Times. La tensione resta, come è immaginabile, molto elevata.

Antonio Albanese