MAR CINESE MERIDIONALE. Manila si riavvicina a Washington e fortifica le sue isole

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Nonostante i tentativi del presidente filippino Rodrigo Duterte di ridurre la dipendenza strategica filippina dagli Stati Uniti, le mosse della Cina nel Mar Cinese Meridionale hanno costretto il leader filippino a riavvicinarsi a Washington.

L’opportunismo strategico della Cina in quelle acque, lanciato in coincidenza con la pandemia di Covid-19, ha innescato un riavvio dell’alleanza filippino-americana.

Poco dopo la decisione di sospendere l’annullamento dell’Accordo delle Forze in Visita, Vfa, quadro giuridico per le attività militari statunitensi nelle Filippine, il Segretario della Difesa statunitense Mark Esper ha tenuto una conversazione conciliante con il suo omologo filippino Delfin Lorenzana.

Durante la conversazione telefonica del 12 giugno, in occasione della Giornata dell’Indipendenza Nazionale delle Filippine, il capo della Difesa americana ha ringraziato le Filippine per la sua decisione e ha promesso il continuo sostegno e l’assistenza dell’America agli alleati della regione, compresi «gli sviluppi sui vaccini e le terapie» relativi alla pandemia di Covid-19, riporta Asia Times.

Duterte ha deciso di ripristinare effettivamente il VFA, dopo una forte opposizione interna, ufficialmente per i cambiamenti imposti da Covid-19. All’inizio di giugno, il ministro degli Esteri filippino Teodoro Locsin Jr. aveva annunciato la sospensione del processo di abrogazione di 180 giorni, che avrebbe dovuto entrare in vigore ad agosto «su istruzione del presidente Duterte».

Il 9 giugno, poi, il titolare della difesa filippina Lorenzana ha fatto una visita al gruppo di isole Spratly che dipendono da Manila, per inaugurare una pista di atterraggio sull’isola di Thitu, rivendicata dalle Filippine, che faciliterà la manutenzione e l’ammodernamento di terreni occupati dalle Filippine nella zona. La pista del costo di 5,3 milioni di dollari (268 milioni di pesos) è l’inizio di un progetto in quattro fasi per costruire un Sistema di supporto alla base per i soldati e i civili di stanza nella zona.

Il progetto complessivo dovrebbe costare circa 30 milioni di dollari (1,6 miliardi di pesos), dato che le Filippine cercano di fortificare le proprie strutture nella zona per la prima volta dalla caduta della dittatura di Ferdinand Marcos.

L’isola ospita una pista d’atterraggio di 1.300 metri presso l’aeroporto di Rancudo, che potrebbe essere fondamentale in qualsiasi conflitto nel Mar Cinese Meridionale. La Marina delle Filippine ha proposto in precedenza di costruire una base navale sull’isola, anche per fornire un sito di addestramento per il Gruppo di Guerra Speciale dell’elite della Marina delle Filippine.

La recente costruzione su Thitu potrebbe preparare il terreno per un confronto con la Cina. Dalla fine del 2018, un’armata di milizie cinesi ha circondato le isole occupate dalle Filippine nella zona, tra cui Thitu, ostacolando la capacità delle Filippine di sostenere e migliorare le proprie operazioni nelle Spratlys.

Luigi Medici