MAR CINESE MERIDIONALE. La Guardia Costiera cinese attacca quella vietnamita

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Il rischio di collisioni tra le navi cinesi e quelle della Malesia e del Vietnam nel Mar Cinese Meridionale è aumentato nelle ultime settimane, poiché la Cina ha cercato di ostacolare l’esplorazione di petrolio e gas dei due paesi. Secondo quanto riporta Scmp, ci sono stati una serie di duri confronti tra navi cinesi e vietnamite a Vanguard Bank, una barriera corallina nelle isole Spratly.

Pechino ha indicato che è sempre più disposta ad usare la forza per bloccare le ambizioni di espansione petrolifera e gasiera dei  paesi vicini. Le ultime tensioni sono durate due settimane, da quando il 3 luglio la nave cinese Haiyang Dizhi 8 ha attraversato due blocchi petroliferi e gaserei entro le 200 miglia nautiche dal Vietnam. La nave di controllo era ben protetta da almeno quattro navi della guardia costiera, tra cui una delle più grandi del mondo: l’Haijing 3901, da 12.000 tonnellate. Il Vietnam ha mandato le sue navi della guardia costiera per bloccare la nave cinese.

La Cina, il Vietnam e la Malesia stanno tutti lanciando una serie di avvertimenti, ma la Cina starebbe “molestando” le navi di esplorazione del gas e del petrolio delle due nazioni da almeno sei settimane. L’Haijing 35111 della guardia costiera aveva pattugliato intorno ai Luconia Breakers, una scogliera all’estremità del sud del Spratlys, fra il 10 e il 27 maggio, compreso un blocco conceduto in licenza all’azienda petrolifera Sarawak Shell.

Quando la Malesia ha inviato due navi per la fornitura di petrolio e gas nella zona, la guardia costiera cinese li ha circondati provocatoriamente, arrivando a meno di 80 metri.

La stessa nave della guardia costiera cinese è tornata in un porto nella provincia meridionale di Hainan alla fine di maggio, ma da allora ha iniziato a pattugliare un’area a circa 190 miglia nautiche al largo delle coste del Vietnam sudorientale, concentrandosi su un blocco di petrolio e gas noto come 06-01, a nord-ovest della Vanguard Bank.

Quel blocco fornisce il 10 per cento del fabbisogno energetico totale del Vietnam ed è gestito dalla russa Rosneft dal 2013.

La Cina ha risposto con rabbia quando il Vietnam ha effettuato l’esplorazione del gas nel Mar Cinese Meridionale con altre nazioni. Ha costretto il Vietnam ad interrompere le perforazioni di petrolio e gas nel luglio 2017 e nel marzo 2018, condotte dalla spagnola Repsol. Ma Rosneft è apparsa indisturbata, e a maggio ha appaltato un impianto sottomarino di proprietà della Japan Drilling per perforare un altro pozzo nel blocco del gas. L’Haijing 3901 ha contribuito a ostacolare l’esplorazione di petrolio e gas vietnamita.  

Le relazioni tra la Cina e il Vietnam hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi dieci anni nel maggio 2014, quando la China National Offshore Oil Corporation ha spostato la piattaforma petrolifera Hai Yang Shi You 981 nelle acque vicino alle controverse Isole Paracel. Il Vietnam ha inviato navi per evitare che l’impianto di perforazione potesse essere fissato al fondo del mare e sono stati accolti da navi di scorta cinesi.

Pechino e Hanoi si accusarono vicendevolmente con proteste anche violente. Le tensioni si sono allentate nel luglio di quell’anno, quando la Cina disse che l’impianto di perforazione aveva terminato il suo lavoro ed era stato ritirato dalle acque contestate.

Antonio Albanese