MAR CINESE MERIDIONALE. La base navale cinese in Cambogia mette a rischio la sicurezza dl Vietnam

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Il Vietnam, la nazione potenzialmente più minacciata da una presenza militare cinese in Cambogia, sta mantenendo un ampio riserbo sulle notizie circolate di un accordo segreto Cina-Cambogia per la costruzione di una base. Negli ultimi anni Washington si è scontrata con Phnom Penh sulla questione della base, portando le relazioni bilaterali a un nuovo confronto.

Il nuovo primo Ministro australiano, Anthony Albanese, si è recentemente inserito nel dibattito affermando che le notizie che la Cina ha un accordo segreto di accesso alla base cambogiana della durata di 25 anni sono “preoccupanti”, riporta AT.

Alla domanda sugli sviluppi finanziati da Pechino nella base navale di Ream durante una conferenza stampa del 9 giugno, Le Thi Thu Hang, portavoce del ministero degli Affari Esteri vietnamita è stato criptico: «Il Vietnam desidera sempre mantenere e consolidare buoni legami di cooperazione con i Paesi di tutto il mondo (…) Allo stesso tempo, la cooperazione tra Paesi deve contribuire positivamente alla pace, alla sicurezza, alla stabilità e alla prosperità nella regione e nel mondo”.

È dal 2017 che ci sono rumors sul fatto che la Cambogia abbia un accordo segreto con la Cina, per consentirle di stazionare truppe sul suo territorio, il che violerebbe la Costituzione cambogiana. Phnom Penh ha a lungo respinto queste accuse, ha rifiutato le offerte americane di contribuire a finanziare lo sviluppo della base e alcune delle strutture, costruite con il sostegno degli Stati Uniti solo pochi anni prima, vengono abbattute per far posto alle installazioni finanziate da Pechino.

La Cambogia ha cessato unilateralmente le esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti nel 2017 e ora si esercita invece con la Cina. L’8 giugno, una cerimonia di inaugurazione della base navale di Ream è stata presieduta dal ministro della Difesa cambogiano, Tea Banh, e dall’ambasciatore cinese a Phnom Penh, Wang Wentian. La base si trova nella provincia cambogiana di Preah Sihanouk, sulla costa meridionale.

Giorni prima, era uscita la notizia secondo cui la Cina avrebbe avuto accesso esclusivo a parti della base, per dislocarvi permanentemente truppe e attrezzature di intelligence. Phnom Penh nega che sarà un’esclusiva dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese.

L’area finanziata da Pechino della base in fase di sviluppo è di circa 0,3 chilometri quadrati. Comprenderà un nuovo centro di comando, sale riunioni e mense, nonché avamposti medici. Sono previsti anche un bacino di carenaggio, uno scalo di alaggio e due nuovi moli. Verrà effettuato un dragaggio, anche se non è chiaro quanto profondo sarà. I nuovi moli nelle vicine province di Kampot e Koh Kong saranno probabilmente più profondi.

Se si tratta di una struttura a doppio uso, piuttosto che di una base militare cinese esclusiva, e senza un’unità cinese fissa o a rotazione, allora Hanoi potrebbe avere molto meno di cui preoccuparsi.

Ma la vera preoccupazione, in caso son fosse così, sarebbe l’aumento delle capacità cinesi Isr e, in particolare, Sigint. Questo permetterebbe ai militari cinesi di monitorare tutto ciò che entra ed esce da Phu Quoc, la vicina isola vietnamita che ospita la flotta meridionale della Marina e della Guardia Costiera, ad esempio.

Potrebbe anche permettere al Pla di monitorare l’attività della base navale di Sattahip, la più grande base navale della Thailandia a meno di 500 chilometri di distanza e dove gli Stati Uniti fanno frequenti scali. Potrebbe “rappresentare un rischio enorme” per le operazioni della marina vietnamita, il cui 5° comando regionale si trova a circa 30 chilometri di distanza: nel 2021, il Vietnam ha annunciato la creazione di una nuova unità marittima nella provincia di Kien Giang, che confina con la provincia sudorientale di Kampot, in Cambogia.

Il quotidiano militare vietnamita Quan Doi Nhan Dan ripotava a giugno 2021 che la nuova unità sotto il controllo della Nona Regione Militare del Vietnam avrebbe «protetto la sovranità su mari e isole», magari raccogliendo informazioni sulla futura base militare cinese di Ream.

In sintesi, una presenza militare cinese nel sud della Cambogia potrebbe potenzialmente essere un “accerchiamento” per il Vietnam, impegnato in un’accesa disputa con Pechino per il Mar Cinese Meridionale. Attualmente il confronto Vietnam-Cina avviene al di là del confine settentrionale e ad est delle installazioni militari cinesi nel Mar Cinese Meridionale; la presenza di navi cinesi a Ream, in Cambogia, significherebbe che il Vietnam è ora minacciato a sud e a ovest.

I governi Asean sono rimasti in silenzio su Ream, in quanto sono anche vincolati da un rigido codice di non interferenza negli affari interni degli altri membri. Anche se la rilevanza strategica di Ream può essere discutibile, l’importanza simbolica sarebbe di gran lunga superiore, anche in caso di un dispiegamento non permanente.

La Cina ha solo una base militare ufficiale all’estero, nel Paese dell’Africa orientale di Gibuti. Ha tuttavia installazioni militari su isole nel Mar Cinese Meridionale e ha recentemente firmato un accordo di difesa con le isole Salomone, nel Pacifico, che potrebbe includere l’accesso a una base locale.

Antonio Albanese