Pechino si trova ad affrontare sfide sempre più impegnative per le sue vaste rivendicazioni territoriali sul Mar Cinese Meridionale, dato che le grandi potenze continuano ad inviare navi da guerra e aerei nelle acque della discordia: Cina, Stati Uniti, Gran-Bretagna, Giappone, hanno lasciato le nazioni asiatiche sudorientali, anche loro protagoniste della contesa, a metà del guado.
Le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono già tese nel pieno dell’escalation della guerra commerciale. Dopo il pattugliamento delle navi da guerra statunitensi, Pechino ha interrotto i colloqui di sicurezza previsti per ottobre tra il segretario alla Difesa statunitense James Mattis e il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe. Anche altri paesi stanno aumentando la loro presenza militare nel Mar Cinese Meridionale: la settimana scorsa, la fregata britannica Hms Argyll si è unita alle esercitazioni navali con la nave da guerra giapponese Kaga e il cacciatorpediniere Inazuma nell’Oceano Indiano prima di dirigersi verso le acque al centro della discordia. La Cina ha inviato in risposta una nave da guerra ed elicotteri per contrastare la presenza britannica, riporta Scmp.
Un sottomarino giapponese ha anche fatto scalo per cinque giorni in Vietnam il 17 settembre mentre cercava di rafforzare i legami nella regione. Pechino rivendica quasi tutto il Mar Cinese Meridionale come suo territorio, ma ci sono rivendicazioni che si sovrappongono da Malesia, Filippine, Vietnam, Brunei e Taiwan.
La Cina ha ripetutamente invitato i paesi terzi a non essere coinvolti nelle dispute territoriali, e in agosto ha accettato un progetto di codice di condotta per i negoziati con l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico, Asean. Pechino ha detto che l’accordo indica che le controversie possono essere risolte diplomaticamente.
Non c’è stata una reazione immediata da parte della Cina sull’ultima operazione statunitense, segno che la guerra commerciale si è estesa alla sicurezza, e che le recenti attività nel Mar Cinese Meridionale hanno dimostrato che gli alleati statunitensi sono più propensi a farsi coinvolgere.
Anche i paesi dell’Asean ora starebbero provando a gestire le loro relazioni sia con la Cina che con gli Stati Uniti, cercando di rafforzare i legami economici con Pechino, ma volendo un impegno sulla sicurezza da parte di Washington.
Luigi Medici