Quota 10000 per la Mangusta afgana

64

AFGHANISTAN – Herat 04/06/2014. Gli elicotteri A 129 Mangusta, dell’Aviazione dell’Esercito, hanno raggiunto 10.000 ore di volo effettuate nei cieli dell’Afghanistan.

Schierati a Herat, nell’ambito della missione ISAF, dalla primavera del 2007, hanno raggiunto l’importante traguardo, festeggiato all’aeroporto militare della base da tutti i baschi azzurri della Task Force “Fenice”, la componente ad ala rotante su base 7° Reggimento AV.ES. Vega di Rimini agli ordini del colonnello pilota Giuseppe Potenza.
I Mangusta sono elicotteri da esplorazione e scorta particolarmente affidabili e versatili, sono dotati dei più avanzati sistemi di bordo e grazie all’elevata professionalità ed esperienza maturata dai piloti, chiamati spesso ad operare in situazioni critiche e in condizioni climatiche talvolta proibitive, si sono rivelati uno strumento indispensabile per la condotta delle operazioni a supporto delle unità terrestri della coalizione e delle forze di sicurezza afghane.
La storia dell’A129 ha inizio a seguito di una esigenza NATO che, durante la guerra fredda, assegnava all’Esercito Italiano un ruolo di contenimento delle forze corazzate del Patto di Varsavia. La prima versione vedeva il Mangusta con specifica funzione anticarro, armato con missili filoguidati TOW e razzi da 70 ed 81 mm. L’A129 già allora era equipaggiato con sistemi integrati di navigazione e di visione notturna, in grado di fornire la piena capacità di combattimento notturno e in qualsiasi situazione climatica. Il successivo avvento dei conflitti asimmetrici ha dato lo spunto per una revisione del Mangusta diretta a conferirgli maggiore flessibilità d’impiego. Nel gennaio 2002 fu firmato un contratto per l’aggiornamento alla versione CBT (combat) di tutti i primi 45 Mangusta in servizio nell’Esercito Italiano. Le principali modifiche riguardano l’adozione di un cannone da 20 mm a tre canne rotanti installato sotto il muso, la sostituzione del rotore quadripala con uno pentapala, la possibilità di impiegare razzi da 70 mm e migliorie all’avionica, ai sistemi di volo e di navigazione notturna. In questa configurazione, l’elicottero può essere utilizzato sia in funzione anticarro, sia per l’effettuazione di ricognizione armata, attacco al suolo, scorta e supporto di fuoco.
L’equipaggio è composto da due piloti, un tecnico meccanico di aeromobili, un tecnico elettronico di aeromobili ed un operatore di sistemi d’arma; quest’ultimo, pur non trovando collocazione a bordo è comunque da considerarsi parte integrante dell’equipaggio. La configurazione dell’elicottero è in tandem: il pilota, seduto nella postazione posteriore, è responsabile della condotta della macchina e coopera nella gestione dei sistemi di bordo con il copilota tiratore che è, invece, responsabile delle comunicazioni, della navigazione e dell’utilizzo dei sensori.
Ogni intervento degli elicotteri Mangusta è caratterizzato da una percentuale di successo pari al 100%; risultato particolarmente significativo raggiunto anche grazie alla professionalità del personale tecnico preposto alla manutenzione degli aeromobili.