Il futuro del Mali

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MALI – Bamako 22/10/2014. Il Mali è «oggi ancora più fragile di quanto non sia mai stato», afferma Kamissa Camara, analista politico dell’area del Sahel di ThinkAfricaPress.com.

I colloqui tra il governo e i ribelli sono finiti in un vicolo cieco, perché tutte le parti hanno aspettative irrealistiche e una completa mancanza di fiducia reciproca: «I negoziati stanno per fallire», afferma Camara. Il miglior risultato possibile è lo status quo: un governo fragile a sud che a malapena ha un certo controllo sul nord.
A questo punto, il coinvolgimento francese e regionale non aiuta, sostiene Camara. La Francia ha ancora 1.000 soldati in Mali come parte della sua Operation Barkhane; la missione di pace Onu, Minusma, è forte di 12mila uomini nel Paese, con soldati provenienti da paesi limitrofi come Niger e Ciad.
Il problema è che tutti gli attori, tra cui anche l’Algeria, che ospita i colloqui di pace, e Blaise Compaoré, presidente del Burkina Faso, a capo della missione di mediazione, hanno i propri interessi, che non necessariamente sono gli interessi del Mali. Parigi basa le proprie azioni sulla collaborazione con i ribelli “laici” e “moderati” per combattere i gruppi terroristici nel nord del Mali; mentre l’Algeria considera il nord del Mali come il “proprio cortile di casa”; e il Chad intende espandere la propria influenza nella regione. Si tratta di influenze che non facilitano il processo di consolidamento del potere statale in Mali, Bamako deve ancora trovare qualche incentivo da offrire ai ribelli in cambio della cessione delle armi. L’esercito maliano non è ancora a punto, nonostante la missione dell’Unione europea tesa alla sua formazione e anche nelle aree in cui operano truppe internazionali con funzioni di polizia, la sicurezza non è garantita. L’opzione militare non è una soluzione, il conflitto interno non può essere risolto con mezzi militari, perché le questioni in gioco sono di natura politica e di natura economica. In assenza di un cambiamento radicale nell’atteggiamento dei vari attori interni ed internazionali, il futuro del Mali rischia di essere molto simile al presente.