MALI. La giunta rivendica la propria sovranità nell’usare i russi della Wagner

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La giunta al potere in Mali ha respinto gli avvertimenti dei governi occidentali di non assumere “mercenari” dalla società di sicurezza privata russa Wgner, dicendo che farà come riterrà opportuno. La settimana scorsa la Francia ha messo in guardia la nazione dell’Africa occidentale contro un simile accordo visto che la giunta si era detta intenzionata ad assumere 1.000 uomini per addestrare le sue forze armate e proteggere i funzionari.

Sia la Francia che la Germania hanno detto che un accordo con Vagner metterebbe in discussione i loro impegni militari nel paese, riporta Rferl. «Per quanto riguarda l’intenzione attribuita alle autorità maliane di assumere “mercenari”, il governo di transizione guidato dai militari invoca l’esercizio della sua sovranità», ha detto il ministero degli Esteri del Mali in una dichiarazione del 19 settembre.

La Wagner sarebbe controllata da Yevgeny Prigozhin, collaboratore del presidente russo Vladimir Putin. La presenza del gruppo in Africa è cresciuta negli ultimi anni, visto che il Cremlino cerca di espandere la sua influenza internazionale in mezzo a un ridimensionamento globale di Washington. Il gruppo Wagner è, o è stato, presente in Libia, nella Repubblica Centrafricana, in Sudan e in altre nazioni africane.

La giunta militare ha preso il potere in Mali dopo aver rovesciato il presidente Boubacar Keita nell’agosto 2020 e ha promesso di tenere le elezioni nel febbraio 2022, fatto che ora sembra essere messa in discussione. Le voci che il Mali assuma mercenari Wagner arrivano dopo che il presidente francese Emmanuel Macron a giugno aveva annunciato che la Francia prevedeva di ridimensionare le sue forze anti-jihadiste nella regione dopo più di otto anni.

Anche se la giunta non ha commentato ufficialmente l’esistenza di contatti con Vagner, il primo ministro Choguel Kokalla Maiga vi ha alluso il 16 settembre: «Ci sono partner che hanno deciso di lasciare il Mali… ci sono zone che sono state abbandonate», ha detto in riferimento a un ridispiegamento delle forze francesi nel Sahel. «Non dovremmo avere un piano B?». Il ministro degli Esteri del Mali Abdoulaye Diop ha incontrato l’ambasciatore russo in Mali e Niger Igor Gromyko il 14 settembre, secondo un suo tweet.

Il nord del Mali è caduto sotto il controllo dei jihadisti nel 2012 fino a quando sono stati spinti fuori dalle città dall’intervento militare della Francia nel 2013. Tuttavia, la nazione povera e senza sbocco sul mare, che ospita almeno 20 gruppi etnici, continua a combattere contro gli attacchi jihadisti e la violenza etnica.

Anna Lotti