NIGER – Niamey 05/09/2015. Ibrahim Boubacar Keita riconosce indirettamente, per la prima volta, i legami con il Gatia.
Creata dalle autorità del Mali per combattere i ribelli del Cma, la Gatia oggi costituisce un ostacolo importante per il ritorno della pace nel nord del Mali.
Creata dalle autorità del Mali per combattere i ribelli del Cma, la Gatia oggi costituisce un ostacolo importante per il ritorno della pace nel nord del Mali.
A Niamey, Niger, per ottenere il sostegno del suo omologo Mahamadou Issoufou nell’attuazione dell’accordo di pace nel Mali, Ibrahim Boubacar Keita si lascia scappare una frase comprmettente sul suo rapporto col Gaita che non è passata inosservata, il 2 settembre. Ricordando l’occupazione, alla metà di agosto, della città di Anefis da parte delle milizie filo-governative e dai gruppi del Gatia, il presidente del Mali, ha detto, con fastidio, che: “A chi ha occupato indebitamente Anefis durante l’accordo di pace è stato chiesto di evacuare la città incondizionatamente. Una cosa che sarà fatta”. Parlando quindi, Ibk, secondo Jeune Afrique, avrebbe riconosciuto indirettamente, per la prima volta, i legami con il Gatia. Un cambiamento di atteggiamento cominciato cinque giorni prima, a Bamako. Il capo dello Stato aveva ricevuto una delegazione di fedelissimi gruppi armati all’interno della Piattaforma, compresi i rappresentanti Gatia, al palazzo Koulouba; il presidente gli aveva ordinato di lasciare Anefis, suggerendo, anche qui, un rapporto che le autorità del Malin hanno sempre negato. Accusato dalla comunità internazionale per minare il processo di pace in Mali, il Gatia è stato creato nelle settimane che seguirono la sconfitta dell’esercito del Mali nel maggio 2014, a Kidal. Dopo l’accordo di Algeri del 20 giugno, firmato dai ribelli del Cma, il Gatia è ancora un ostacolo al ritorno della pace, nel nord del Mali, come dimostra la sua recente violazione del cessate il fuoco ad Anefis.