MALI. Al Qaeda, in Sahel JNIM contro la DGSE

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Battuto nella giornata di ieri un lungo comunicato di JNIM,  Jama’a Nusrat ul-Islam wa al-Muslimin, gruppo di al Qaeda che opera in Sahel, in cui rivendica l’attacco alla base militare dell’esercito maliano a Boni, Mali centrale.

Il comunicato afferma che 15 soldati sono stati uccisi e inoltre si legge che il gruppo ha preso armi e mezzi come bottino di guerra. La rivendicazione dell’attacco è soprattutto un viatico per il gruppo per rinnovare le minacce contro la Francia e accusare la DGSE di dire falsità.

JNIM afferma che i servizi segreti francesi sono «prigionieri dei metodi degli anni ’60 / ’70» quando affermano di aver effettuato un’infiltrazione in JNIM e lo hanno fatto prima che iniziasse “[il G5] N’Djamena”. L’obiettivo francese è quello di spaventare i paesi del Sahel, in particolare la Costa d’Avorio e il Benin che, secondo quanto riportato da JNIM nel comunicato di quattro pagine «sono i nostri obiettivi legittimi se collaborano con la Francia».

Non solo, JNIM contesta quanto detto dal numero uno della DGSE e dice che le immagini girate dalla DGSE francese non sono state filmate da un suo infiltrato, ma sarebbero il frutto di materiale reperito all’indomani dell’uccisione dell’ex emiro di AQMI, Abdelmalek Droukdel, neutralizzazione avvenuta il 23 giugno 2020.

Il video in questione ritrae un incontro proprio tra Droukdel e la dirigenza di JNIM (Iyad ag Ghaly e Mamadou Kouffa). JNIM si rivolge a politici e società civile in Francia citando anche l’ultimo dibattito avvenuto in Senato intorno a Barkhane operazione militare basata su un approccio strategico e logica di partnership con i principali paesi della fascia Sahel-Sahariana (BSS): Burkina Faso, Mali, Mauritania, Niger e Ciad. Riunisce circa 5.100 militari la cui missione è combattere i gruppi terroristici armati e sostenere le forze armate dei paesi partner in modo che possano tenere conto di questa minaccia. JNIM aggiunge, nel comunicato, «il tuo presidente … sta cercando di ricattare il governo della regione … il tuo silenzio non è degno di auto – nel rispetto delle élite».

Alla fine del comunicato, JNIM ha chiosato affermando che «i mujahidin sono in pace con chi è in pace con loro, i governi che non hanno invaso il Mai sono stati risparmiati e non è segreto, chi ha mandato truppe o aiutano nella logistica sono degli obiettivi, in Mali o a casa loro».

Questo comunicato va aggiunto arriva dopo quello della scorsa settimana, il numero 165, in cui JNIM affermava che avrebbe intensificato i suoi attacchi contro i francesi e i suoi alleati. Comunicati tradotti tempestivamente in francese dopo essere stati editati in arabo.

Anche JNIM aderisce, con questi attacchi, alla campagna mediatica lanciata in AL QAEDA dal gruppo somalo degli al Shabab, altro gruppo che opera in Somalia e Kenya: “Gerusalemme non sarà giudaizzata”, contro la scelta del riconoscimento statunitense di Gerusalemme capitale di Israele. A seguito del comunicato, JNIM ha postato anche immagini che documentano gli attacchi a Boni.

Graziella Giangiulio