
La Malesia intende espandere le esportazioni di olio di palma nei mercati del Medio Oriente e dell’Africa creando nuovi hub di esportazione in Egitto e Arabia Saudita.
Lo ha dichiarato il vice primo Ministro malese Fadillah Yusof riporta Nikkei. Fadillah, che è anche ministro delle Materie prime e dell’industria delle piantagioni, ha dichiarato che il suo ministero e il Consiglio malese per l’olio di palma, Mpoc, stanno cercando di spingersi ulteriormente verso i mercati emergenti, che recentemente hanno visto aumentare le loro riesportazioni di olio. La Malesia è il secondo esportatore mondiale di olio di palma dopo l’Indonesia. Tra i suoi principali importatori figurano India, Cina e Filippine.
«Ci sono alcune strategie che stiamo valutando. In primo luogo, l’esplorazione di nuovi mercati e, allo stesso tempo, il rafforzamento delle relazioni con tutti i Paesi a noi vicini in termini di mercati», ha dichiarato il vice primo Ministro.
Fadillah ha già parlato con l’ambasciatore egiziano in Malesia, il quale ha affermato che l’Egitto è “desideroso” di diventare l’hub regionale per la distribuzione dell’olio di palma. «Vogliono importare di più da noi e vogliono che l’Egitto sia l’hub per poterlo distribuire in Africa (…) Lo stesso vale per i mercati del Medio Oriente. Anche l’Arabia Saudita, ad esempio, è interessata come il Qatar».
L’anno scorso le esportazioni di olio di palma della Malesia verso il Medio Oriente sono aumentate del 32% e quelle verso il Nord Africa del 51%.
Fadillah ritiene che anche la Cina sia interessata ad aumentare le importazioni. «L’olio di palma è un bene stabile che contribuirà immensamente al Pil della Malesia, anche se il mondo sta affrontando diverse crisi e interruzioni della catena di approvvigionamento globale», ha detto.
Questi commenti di Fadillah arrivano mentre le esportazioni verso l’Europa sono in calo: nel periodo gennaio-febbraio di quest’anno, la Malesia ha esportato 181.379 tonnellate di olio di palma nell’Unione Europea, pari all’8% del totale, con un calo del 22% rispetto all’anno precedente, secondo i dati del Mpoc. Il calo maggiore è stato registrato in Italia, che ha diminuito le sue importazioni del 59%, seguita dalla Svezia con il 37%.
La Malesia ha recentemente accusato l’Ue di danneggiare i piccoli coltivatori con l’attuazione del regolamento sulla deforestazione. La nuova legge dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno.
L’Ue ha rassicurato la Malesia sul fatto che il regolamento non inciderà sulle esportazioni di olio di palma della Malesia dai terreni agricoli esistenti né graverà sui piccoli coltivatori in possesso della certificazione Malaysia Sustainable Palm Oil con costi aggiuntivi.
Stando al Financial Times, la Gran Bretagna eliminerà i dazi sulle importazioni di olio di palma dalla Malesia una volta che Londra e l’Accordo globale e progressivo per il Partenariato Trans-Pacifico avranno raggiunto un accordo sull’ingresso della Gran Bretagna nel blocco.
Fadillah ha dichiarato che il governo è impegnato a garantire piantagioni di palma da olio sostenibili, aderendo agli standard internazionali volti a proteggere l’ambiente: «Vogliamo che la copertura forestale in Malesia non sia inferiore al 50% (…) La copertura forestale è di circa il 54% in Malesia. Per l’olio di palma, è di 6,5 milioni di acri», con solo circa 5,8 milioni di acri attualmente utilizzati.
L’anno scorso la Malesia e l’Indonesia hanno annunciato che i due Paesi invieranno una delegazione a Bruxelles per discutere l’impatto del regolamento Ue per illustrare i meccanismi di sostenibilità e i programmi per limitare la deforestazione.
Tommaso Dal Passo