Tre militanti DAESH arrestati in Malesia

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MALESIA – Kuala Lumpur 31/08/2016. La polizia malese ha annunciato il 31 agosto l’arresto di tre sospetti militanti dello Stato Islamico che stavano progettando attacchi a luoghi di divertimento, stazioni di polizia e al tempio indù a Batu Caves.

Il trio, riporta Channel News Asia, aveva pianificato attacchi usando granate e armi da fuoco la sera del 6 settembre, alla vigilia della Giornata Nazionale della Malesia. Sono stati arrestati un camionista di vent’anni, preso a Selangor il 27 agosto; gli sono state trovate addosso una bomba a mano e una pistola 9 millimetri con 24 proiettili. Questo arresto è stato seguito, il 29 agosto, da quello di un macellaio di 27 anni, arrestato a Pahang, e di un barista di 20 anni, fermato a Kuala Lumpur.
A guidarli era Mohamad Wanndy Mohamad Jedy, che ha preso il nome di battaglia di Abu Hamzah al-Fateh, malese, noto esponente dello Stato Islamico, oggi in Siria, considerato come responsabile per l’attentato contro un club a Puchong e un attentato fallito contro un treno a Setiawangsa. L’attentato di Puchong, periferia di Kuala Lumpur, è stato il primo attentato riuscito di Daesh in Malesia. In seguito all’attentato contro il night club furono arrestate arrestate nove persone legate allo Stato Islamico. Un totale di 230 persone, tra cui 200 malesi, sono stati arrestati nell’area indonesiana, tra il 2013 e l’inizio di agosto di quest’anno per il coinvolgimento in attività collegate allo Stato islamico. All’inizio di agosto, la Malesia ha revocato i passaporti di 68 malesi che stavano per partire ed andare in Siria per unirsi allo Stato Islamico. L’intelligence malese ha riferito a marzo che 18 malesi erano stati uccisi mentre combattevano in Siria, e che altri sette avevano effettuato attacchi suicidi per Daesh. Sempre i servizi malesi non hanno segnalato fino ad ora il rientro di combattenti. A giugno, lo Stato islamico ha pubblicato un video in cui compaiono i suoi combattenti provenienti dal sud-est asiatico invitando i suoi sostenitori a unirsi sotto la sua bandiera e lanciare attacchi nella regione.