L’UE promuove la Trans-Caspian Pipeline

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I disaccordi e gli scontri tra l’Azerbaijan ed il Turkmenistan sulla proprietà dei depositi di idrocarburi nella regione del Mar Caspio, l’opposizione dello stato azero e l’intromissione dell’Iran e della Russia  potrebbero vanificare gli sforzi e l’operato dell’Unione Europea nel promuovere la Trans-Caspian Pipeline (TCP).

L’ambasciatore dell’UE in Azerbaijan Roland Kobia ha dichiarato che la promozione della  TCP da parte della Commissione Europea, i cui fini sono soltanto commerciali e non politici, dovrà interessare quei paesi che vorranno migliorare le proprie relazioni economiche e che dimostreranno veramente un interesse diretto per tale progetto. L’UE è convinta infatti di poter persuadere sia Baku che Ashgabat a parteciparvi facendo leva sia sui vantaggi di natura commerciale che tale infrastruttura apporterebbe sia sull’ideale di sovranità che permetterebbe all’Azerbaijan e al Turkmenistan di scegliere liberamente se aderire alla TCP oppure no. In questa ottica si devono vedere i viaggi effettuati dai membri della Commissione nella capitali dei due paesi i quali hanno visto come ostacolo iniziale principale la possibilità di convincere le autorità turkmene che le negoziazioni inerenti lo status legale del Mar Caspio con l’Azerbaijan sarebbero state giudicate in maniera conforme ed eguale.

L’Azerbaijan è un paese attivo per quanto riguarda la cooperazione con l’Europa nel settore energetico al punto da dimostrare la sua partecipazione diretta nel sostenere la sicurezza energetica dell’UE. Baku, però, non è favorevole alla costruzione della TCP che deve provvedere al trasporto del gas dal Turkmenistan all’Europa: nel mese di luglio, infatti, il Ministro dell’Industria e dell’Energia azera Natig Aliyev ha manifestato il mancato interesse della repubblica azera nel partecipare alla realizzazione del progetto  lasciando alle compagnie turkmene ed europee tale incombenza. Le perplessità azere sono alimentate anche dalla volontà dell’Azerbaijan di non rovinare le relazioni esistenti con la Russia e con l’Iran.

La negoziazione dell’UE con il Turkmenistan e gli altri paesi per la costruzione della TCP è cominciata negli anni ’90 senza però portare grandi novità per quanto riguarda l’implementazione di tale progetto. Nel 2011 la Commissione Europea decise di  iniziare i negoziati per la firma di un accordo tra l’UE, l’Azerbaijan ed il Turkmenistan inerenti al progetto, ma dovette subito scontrarsi con l’ostacolo principale rappresentato dalla questione irrisolta legata allo status legale del Mar Caspio. Tale questione, unita ai probabili rischi ambientali derivanti dal fatto che l’area interessata dal progetto è attiva dal punto di vista sismologico e vulcanico, è stata spesso usata dalla Russia e dall’Iran per opporsi al progetto.
Il progetto TCP prevede la costruzione di un gasdotto di circa 400 km che deve congiungere le coste del Mar Caspio in Turkmenistan con quelle azere per poi poter indirizzare il gas naturale all’interno del “Corridoio di Gas del Sud” creato dall’Azerbaijan, dalla Georgia e dalla Turchia.