L’ONU andrà a investigare a Manila

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di Graziella Giangiulio FILIPPINE – Manila 13/10/2016. Il governo filippino ha formalmente invitato l’osservatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani per indagare sulle migliaia di uccisioni avvenute fino ad ora. Ha dato l’annuncio il portavoce del presidente Rodrigo Duterte, Ernesto Abella ripreso da Channel News Asia il 12 ottobre: «La presidenza ha inviato l’inviato speciale delle Nazioni Unite Agnes Callamard ed è in attesa della sua risposta».

Dal luglio nelle Filippine è in atto una violenta campagna antidroga che ha fatto più di 3300 morti, sia per mano della polizia, sia in circostanze inspiegabili, secondo i dati ufficiali filippini.

Le Nazioni Unite, l’Unione europea, gli Stati Uniti e gruppi internazionali per i diritti umani hanno manifestato preoccupazione per presunte esecuzioni extragiudiziali; Duterte ha respinto tutte le accuse e ha definito la campagna un affare interno delle Filippine.

Il presidente filippino si è scagliato, tra gli altri, contro Barack Obama e Ban Ki-moon, sfidando gli esperti internazionali sui diritti umani a visitare il paese, sia per indagare le accuse sia a tenere con lui un dibattito pubblico. Duterte ha insistito che né lui né le forze di polizia del paese stessero facendo nulla di illegale, e che le forze dell’ordine erano state costrette a sparare e a uccidere, dopo i sospetti si erano opposti all’arresto in maniera violenta.

Il governo di Manila aveva inizialmente respinto la Callamard quando questa aveva annunciato l’intenzione di accettare la sfida di Duterte. Il portavoce presidenziale ha detto anche che il governo ha chiesto alla Callamard «di includere nella sua indagine le uccisioni di appartenenti alle forze dell’ordine per sospetti casi di droga in modo che potesse avere una prospettiva accurata del problema della droga nel paese».