LITUANIA. Per Vilnius Mosca vuole la guerra in Ucraina

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Le repubbliche baltiche, come sempre hanno la sindrome di Cappuccetto rosso, e ancora una volta gridano al lupo al lupo. Questa volta a farlo è la Lituania, che sostiene che la Russia si prepara a una “guerra totale” in Ucraina.

La Russia deve ricevere una risposta “senza precedenti” dall’Unione europea e dagli Stati Uniti se attacca l’Ucraina, ha detto il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis lunedì in una riunione degli affari esteri dell’UE, la dichiarazione la si legge in un articolo del rawstory.

«Siamo convinti che la Russia si stia effettivamente preparando per una guerra totale contro l’Ucraina, ed è un evento senza precedenti, probabilmente dalla Seconda guerra mondiale», ha detto.

La Russia ha già risposto che non ha nessuna intenzione di entrare in guerra con nessuno. In questo momenti ha altri problemi a cui pensare, in effetti. La Siria, per esempio, se da un lato è stato un territorio in cui hanno sperimentato le ultime novità belliche, dall’altro è stata molto dispendiosa, e ancora c’è un problema economico dovuto da un lato dalla pandemia, dall’altra dalla estrema volatilità del rublo. Gli affari vanno bene nel settore del gas ma la pressione della Cina si fa sentire, e ancora Erdogan un amico imposto in Siria, è sufficiente fastidioso da non infervorare le mire russe sull’Ucraina.

Chi invece solleva i venti di guerra nell’area è proprio la Turchia che sembra voler riproporre lo schema già visto in Siria, Libia e Armenia con la vendita dei droni all’Ucraina, appoggiando in tutto e per tutto le mire ucraine.

Nel frattempo i russi sembrano irritati dai tentativi di espandere la NATO verso est e che secondo alcuni analisti porteranno a “conseguenze terribili” per il blocco guidato dagli Stati Uniti, e non c’è modo che Mosca si sposti dalla sua posizione contraria all’allargamento dell’alleanza, ha detto lunedì il vice ministro degli esteri russo.

Parlando al giornale Izvestia, Sergey Ryabkov, ha sostenuto che una successione di leader sovietici e russi è stata “ripetutamente detto” che non ci sarebbe stato un ulteriore movimento della NATO verso est, ma il contrario ha dimostrato di essere vero.

«Non ci dovrebbe essere un’ulteriore espansione della NATO», ha detto Ryabkov. «I tentativi di presentare le cose come se la Russia non avesse un diritto di veto qui sono tutti insostenibili. Noi manterremo la nostra posizione. Se i nostri avversari andranno contro di noi, vedranno che la loro sicurezza non sarà rafforzata. Le conseguenze per loro saranno terribili».

L’avvertimento del vice ministro degli Esteri arriva mentre le tensioni sulla frontiera tra Russia e Ucraina continuano ad aumentare, con il Cremlino accusato di costruire truppe vicino al confine. La NATO ha avvertito Mosca che qualsiasi aggressione militare contro l’Ucraina sarà affrontata con severe sanzioni finanziarie, mentre la Russia ha negato tutte le accuse che sta progettando un’offensiva totale.

L’Ucraina ha usato la presunta minaccia delle truppe russe per tentare di spingere il blocco guidato dagli Stati Uniti a permettere a Kiev di diventare uno stato membro. L’adesione alla NATO è uno degli obiettivi di politica estera del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha lavorato per raggiungere l’adesione fin dalla sua elezione nel 2019. Tuttavia, il mese scorso, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha suggerito che Kiev potrebbe dover aspettare un periodo di tempo molto più lungo.

«Per essere un membro della NATO, è necessario soddisfare gli standard della NATO», ha detto Stoltenberg. «Li aiutiamo con l’organizzazione della lotta alla corruzione, ma 30 alleati devono essere d’accordo, e non abbiamo un accordo di consenso nella NATO ora sull’invitare l’Ucraina a diventare un membro a pieno titolo».

Il Cremlino ha ripetutamente descritto l’adesione dell’Ucraina come una linea rossa che non deve essere superata.

Sempre lunedì, Ryabkov ha parlato all’agenzia di stampa RIA Novosti, avvertendo la NATO e gli Stati Uniti che un nuovo round di confronto potrebbe essere all’orizzonte se la richiesta di Mosca di garanzie di sicurezza viene ignorata.

«La mancanza di progressi verso una soluzione politica e diplomatica di questo problema porterà la nostra risposta ad essere militare e tecnologica», ha detto Ryabkov.

Anna Lotti