“Un saluto a tutti, sono Maurizio. Ci ho messo più di un anno a scrivere questo libro, con lo scopo di comunicare ai ragazzi italiani che è davvero possibile, per un bambino di una famiglia normale, semplice e di sani valori, affermarsi nella vita e realizzare qualcosa di bello, di importante. Sono il primo laureato della mia famiglia, sia per parte paterna che materna, e ora che mi volto indietro a guardare la mia vita posso dirvi il segreto che mi ha spianato la strada a importanti e avvincenti incarichi”, così l’Autore Maurizio Pennarola, scrive nel prologo del libro L’ingegnere operativo. Una vita in azzurro, LoGisma, 2024.
Si tratta di un’opera autobiografica, ma esplicitamente pensata per essere un libro di formazione, dove l’Autore, Maurizio Pennarola (Generale dell’Aeronautica Militare oggi nella Riserva, laureato in Ingegneria e Scienze Politiche con due Master in Relazioni internazionali e Difesa Cibernetica) dedica il resoconto della propria vita ai giovani, soprattutto in età scolare e lo fa per stimolare in loro il massimo impegno. Impegno che è una ricetta sempre vincente in tutte le circostanze della vita.
Questa autobiografia ha una curiosità editoriale: è stata in gran parte scritta a quattro mani, con l’ausilio delle testimonianze dei genitori, degli amici e dei colleghi e superiori coi quali l’Autore ha lavorato negli anni. Una specifica modalità di redazione che giustifica l’apprezzamento ricevuto per il suo lavoro da parte di altri, a conferma delle positive analisi e delle metodologie operative adottate dal protagonista.
Pennarola si rivolge in modo particolare agli studenti e a tutti i giovani che si apprestano ad affrontare le sfide della vita, perché il libro ci racconta una vita piena di studio ed aggiornamento professionale, dall’Accademia Aeronautica ai ruoli di comando, sempre basata sullo studio, sulla costante preparazione, tanta applicazione e dedizione.
Lungo tutto l’arco della sua vita, i concetti di studio, apprendimento e aggiornamento professionale sono chiavi risolutive di qualsiasi problema, e in qualunque circostanza.
Ne risulta un libro singolare dove la vita e le opere del protagonista, definito proprio dai colleghi un “ingegnere operativo”, dimostrano l’importanza della guida preparata ed educata, che massimizza le potenzialità del gioco di squadra. Quale naturale conseguenza nel libro non mancano sinceri elogi a colleghi e gregari, che hanno reso ogni compito meno gravoso e hanno consentito di raggiungere risultati sempre corali e importanti.
Né manca, in ultima analisi, il pensiero anche ai giovani meno fortunati, dato che parte del ricavato andrà a due associazioni: ONFA (Opera Nazionale Figli degli Aviatori), che sostiene i figli dei militari A.M. scomparsi e l’ANAFIM (Associazione Nazionale per l’Assistenza ai Figli Minorati di dipendenti ed ex dipendenti militari e civili del Ministero della Difesa).
Lucia Giannini
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