LIBRI. Quanto dista la Sardegna dalla Siria?

207

Ma quanto è distante la Sardegna dalla Siria?

È questa la domanda che mi è venuta subito in mente quando ho letto le prime pagine del libro di Michele Navarra, Solo Dio è Innocente, ambientato nella Sardegna odierna, in cui vige ancora, un codice legale diverso da quello si conosce e che regolarmente per secoli ha regolato la vita e i rapporti di una gran parte dell’isola.

Il Codice barbaricino è una summa di norme tramandata oralmente e che per chi è del “continente” risulta incomprensibile oppure barbara, improntata come è sul concetto di vendetta articolata poi su altri pilastri giuridici quelli di onore e dignità.

Perché la Siria? Perché anche in quei luoghi vigeva, e vige ancora, un codice tribale che supera quello scritto dello stato, di stampo francese, basato appunto sulla vendetta quale strumento giuridico per intervenire quando lo stato non interviene a ripristinare giustizia ed equità. E quindi molti concetti giuridici “tribali” di cui ho sentito parlare in Siria, li ho ritrovati nelle pagine del romanzo di Navarra e nella Sardegna che descrive.

Va da sé che esistono differenze ma il clima che fa respirare la Sardegna di Navarra e la mediorientale Siria ma Navarra mi ha fatto tornare in mente altri scenari ed altre omertà.

Quest’avvincente romanzo si muove agilmente e sapientemente tra Continente e Sardegna, tra Roma e Fonni e le aule di tribunale sarde per scoprire, secondo i ritmi e i dettami della Giustizia italiana, chi ha ucciso con un colpo di fucile uno dei personaggi che compaiono nel romanzo, non vi svelo chi altrimenti non c’è gusto a leggerlo.

Un clima duro, tragicamente immerso nella contemporaneità ma con radici che affondano lontano nel tempo e nella storia dell’isola e dell’area della Barbagia (da cui barbaricino appunto), che rapisce fin dalle prime pagine e che cattura, molto più dei dettagli tragici degli eventi o delle rocambolesche avventure dei personaggi. A guidarci è l’avvocato Alessandro Gordiani, che nella mia mente ha la faccia di Michele Navarra, anch’egli avvocato penalista, romano e uomo normale, eticamente e deontologicamente diritto, ma non scevro dai dubbi e dalle perplessità legata al caso e alla professione.

Buona lettura (a me è successo di leggerlo tutto d’un fiato, dopo il lavoro facendo le ore piccole…)

Antonio Albanese