LIBRI. Invecchio, dunque vivo. Sono invecchiato, dunque sono

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Un libro complesso, Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste, e da un punto di vista lessicale molto tecnico poiché si propone di spiegare il rapporto di correlazione che esiste tra il tempo, l’età e il contesto culturale nel quale è inserito il nostro filtro cognitivo.

In questo spazio temporale si inserisce la memoria che assurge al suo doppio compito, ovvero quello di dimenticare e lasciare andare il superfluo secondo una propria valutazione, e quello di ricreare quei frammenti di vita che ci possano restituire quella percezione di consequenzialità.

L’osservazione del tempo diventa, così, uno strumento per indagare su se stessi e per autodefinirsi anche e soprattutto in relazione agli altri.

L’autore, Marc Augé, non dimentica che la gestione personale della percezione del tempo non può non tener conto dell’aspetto culturale nel quale si cresce. Ogni società assegna dei ruoli ben precisi alle varie tappe della nostra vita e così facendo ci obbliga a percepire noi stessi in relazione ai ruoli che ci vengono assegnati.

Gli indizi che Marc Augé inserisce nell’arco della lettura compongono un puzzle originale e molto esaustivo dove le varie chiavi di lettura ci danno la possibilità di fermare il “tempo” per riflettere sulla relatività soggettiva del nostro essere e sulla possibilità che l’altro, nell’alternanza percettiva, riconosca noi stessi. Riconosciamo spesso la vecchiaia quando si manifesta negli altri, dimenticando che l’altro, come ho accennato in precedenza, fa lo stesso con noi.

Marc Augé affronta il delicato ruolo della scrittura in relazione alla memoria e alla capacità, di quest’ultima, di riaprire il tempo. Uno strumento, la scrittura, di eliminazione e selezione dove il ricordo e l’oblio si alternano per dare alla “percezione selettiva” della nostra storia personale un percorso che possa dirci chi siamo. In questo contesto citando Rousseau «la scrittura è lo strumento che ci permette di sostituire l’età con il tempo».

Le stesse espressioni o proverbi che usiamo rappresentano quei frammenti di vita che testimoniano le nostre esperienze legate ad un determinato periodo. Una sorta di malinconia che non guarda al progresso e al suo aggiornamento lessicale.

Da un estratto del libro: «Nel momento in cui diciamo (o lo si pensa senza farlo) che alcune parole, espressioni o locuzioni sono “datate” sottintendiamo che chi le usa ancora esprime o rivendica una sorta di “malinconia menopausale” (o delle donne di “quella certa età”, altro modo di dire che non si usa praticamente più) linguistica, sociale e storica».

Uno strumento capace di denunciare la capacità della memoria di dimenticare e reinventare è la pellicola. Nella sua “oggettiva” capacità di osservazione spesso rimaniamo stupiti di come le cose ci possano apparire differenti poiché ci si rende conto che sono i rapporti con le cose e le persone a determinare il valore dei ricordi. ho inserito la parola “oggettiva” tra le virgolette, perché dietro una ripresa c’è sempre una persona che sceglie dove direzionare il proprio occhio. 

“Chi sono io?”. Il testo sembra cercare quella risposta definitiva che possa delineare, in maniera netta e precisa, i confini dell’identità personale. Nessuno può sfuggire dalla moltitudine dei suoi doppi, e quello della memoria è il tentativo di farci vedere chi siamo stati per suggerirci un modello su cui rifletterci.

“Invecchio, dunque vivo. Sono invecchiato, dunque sono”.

Voglio proporre una frase che mi ha molto colpito riguardo l’avanzare dell’età: «Si avanza negli anni come si avanza verso qualcuno, ma, all’arrivo, è la stessa che si dice “avanzata”». Ringrazio per la traduzione Daniela Damiani.

Marc Augé usa le parole per tradurre il silenzio del tempo e per dar voce a quella memoria che ogni giorno ci riconosce e veste i nostri confini corporei.

Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste
Marc Augé

Traduttore: D. Damiani
Editore: Cortina Raffaello
Collana: Temi
Anno edizione: 2014
In commercio dal: 15/10/2014
Pagine: 104 p., Brossura
EAN: 9788860306937

Simone Lentini