È uscito il nuovo testo della collana Intelligence – Acta Mundi di AGC Communication. Sotto la lente sono i vent’anni delle vicende afgane e dalla presenza occidentale nella Tomba degli Imperi: Diario Geopolitico: Afghanistan. Settembre 2001 – Settembre 2021.
Questa volta è stata scelta una forma diversa per raccontare le vicende afgane: il libro è una narrazione sotto forma di diario; si tratta di uno strumento facilmente fruibile, che consente in ordine cronologico di verificare cosa è accaduto in un dato momento in Afghanistan. Si tratta solo di un semplice elenco di fatti visti con gli occhi degli occidentali, increduli per quanto accade ora in Afghanistan a partire dall’Agosto 2021. Accompagnano il testo interviste a commenti di chi ha operato in quel teatro per vent’anni. Di fatto, leggendo il diario, si evince che la storia era già stata scritta, bastava leggerla con cognizione di causa.
L’esperienza di AGC Communication in materia afghana parte da lontano, dal 2008, da un testo di Antonio Albanese, dal titolo L’Imbarazzo afghano, in cui già allora venivano evidenziate criticità di sistema. Questo nuovo lavoro, si basa su un raccolta dati effettuata con metodologie OSINT e Social Media Intelligence, unite a interviste ai protagonisti.
Non vuole essere di certo un testo esaustivo ma semmai un punto di partenza per dare vita ad un’opera più completa di racconto e di analisi.
A livello metodologico, la stesura dal 2001 al 2020 è stata il frutto di una ricerca OSINT mentre la parte dedicata all’Emirato Islamico, nel periodo che va dal 1 al 15 Settembre 2021 è stata realizzata attraverso una raccolta dati e successiva analisi di Social Media Intelligence, analizzando cioè la social sfera dell’Emirato e quella afgana in generale.
Assai degna di nota è l’intervista a Farhad Bitani, testimone e attore di primo piano delle vicende afgane.
Da questo importante lavoro di studio nasce l’analisi che viene pubblicata nella ultima parte del libro, dedicata interamente ai profili biografici dei personaggi che si sono mossi nel proscenio afgano per vent’anni.
Obiettivo dell’opera è dimostrare senza mezzi termini che chi doveva sapere, autorità politiche occidentali in primis, aveva tutti gli strumenti per farlo, e non aver fatto nulla per prevenire quanto è accaduto, è significato e significa togliere speranze al popolo afgano non di certo ai Talebani.
A. Albanese, G. V. Anderson, G. Giangiulio; Diario Geopolitico: Afghanistan
Settembre 2001 – Settembre 2021, AGC Communication, euro 25
Luigi Medici