
Volete ripercorrere passo dopo passo le vicende del lockdown e della tragica gestione dell’emergenza Covid 19 in Italia? Volete farlo senza pregiudizi e soprattutto senza preconcetti che vi pongano a schierarvi in un campo? Se volete farlo restando con i piedi per terra e animati di buon senso e spirito critico il libro di Maurizio Bolognetti, La Settima Dose, (Creged Editore) è quello che fa per voi.
Con una prosa serrata, mai urlata e sempre circostanziata, Bolognetti ci guida alla decrittazione di certi linguaggi e paccottiglie mediatiche che per molti mesi hanno accompagnato le nostre giornate e che ci hanno resi, come lo stesso autore ricorda, più chiusi e cattivi di prima.
Bolognetti, da buon giornalista investigativo di lungo corso quale è, illustra a chi volesse seguirlo in questo percorso di ricerca, le incongruenze che solo oggi iniziano a venire fuori sulla stessa definizione e gestione del SarsCov2 fin dal suo primo apparire. Badate bene, questo non è un testo di ricerca “no vax” come in più di una occasione Bolognetti ci ricorda; la definizione è riduttiva e fuorviante, soprattuto per lo spettro mediatico del Belpaese; è una ricerca dettata dal buon senso su regole, norme, personaggi, conflitti di interesse che vedono protagonisti medici televisivi, case farmaceutiche e sistemi terapeutici che tutti noi abbiamo vissuto sulla nostra pelle in un modo o nell’altro.
Si giunge ad una conclusione logica, razionale e spassionatamente di buon senso, ci dice Bolognetti: la terapia e la metodologia usata nella gestione della pandemia, sopratutto nelle prime fasi, non è stata delle migliori, a voler essere generosi, e chi l’ha imposta, se in buona fede, deve lasciare gli incarichi cha ha, se in mala fede, va perseguito per questo atteggiamento criminale.
Il libro ci guida nelle diverse fasi pandemiche e vaccinali mosso da un faro che lo stesso Bolognetti annuncia come sua guida: conoscere per deliberare. Bisogna conoscere il più possibile i fatti per poter decidere liberamente e in piena coscienza. Come dargli torto?
La seconda parte del testo raccoglie i testi che il nostro giornalista investigativo ha scritto nelle sue pagine social e che vanno letti anch’essi nello stesso spirito di cui abbiamo detto sopra.
Vi auguro una buona lettura.
Antonio Albanese