LIBRI. Brama di Vivere di I. Stone

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Vincent Willem van Gogh (30 Marzo 1853 – 29 Luglio 1890). 

La penna di Irving Stone ci regala una biografia romanzata del geniale pittore Olandese ripercorrendo le tappe fondamentali della crescita artistica sia attraverso il suo percorso geografico, Belgio, Olanda, Inghilterra e Francia, sia attraverso la sua travagliata e infuocata vita interiore.

L’analisi meticolosa che l’autore fa del pittore e dell’uomo mette in luce la grande sensibilità dell’artista e ci fa comprendere come la follia che nell’immaginario comune ci consegna il pittore maledetto risponde ad una distorta interpretazione dei fatti. Quella di Van Gogh è la storia di un uomo rivoluzionario che fatica a trovare la propria strada all’interno nel mondo sociale, che sente il dolore degli ultimi e che paradossalmente cerca, attraverso la sua arte, di catturare l’essenza della vita che esula dalla mera rappresentazione tecnica e rigorosa delle cose. Questa sua incessante e logorante ricerca del vero oltre il reale lo porterà a rompere qualsiasi schema pittorico e lo relegherà ai margini del tessuto sociale dell’epoca che non riesce a capirlo perché non ha i mezzi necessari per interpretarne il pensiero.

La solitudine e il disagio mentale sono, in questo caso, delle conseguenze che un animo sensibile e fragile come quella dell’artista è costretto a subire.

Durante tutta la lettura del libro l’autore riesce a farci percepire la vibrante priorità dell’ars pittorica per l’artista olandese. Valicando la fisiologica sopravvivenza del corpo, Van Gogh nutre un’urgenza artistica così prepotente da riuscire ad  annullare e schiacciare qualsiasi regola del vivere civile. Il periodo evangelico nel Borinage, regione carbonifera belga, dove Van Gogh predicò la Bibbia ai minatori, e che quasi gli costò la vita, viste le precarie condizioni psicofisiche in cui versava, è uno dei tanti ed estremi tentativi che l’uomo, Vincent, fa prima di essere rapito dalle tele e dai colori.

Con tenerezza l’autore ci rende partecipi del rapporto tra il pittore e suo fratello Theo. Se non fosse stato per il fratello che ha sempre creduto nelle qualità artistiche di Van Gogh, e in seguito per la moglie di Theo, oggi probabilmente non avremmo conosciuto il genio.

Il legame con il fratello Theo rappresenta per Van Gogh l’unico spiraglio di comprensione e accettazione.

Nel testo si fa riferimento al carteggio tra i due fratelli; qualora si volesse approfondire la ricerca consiglio vivamente la lettura del testo Lettere a Theo di Vincent Van Gogh.

All’età di ventinove anni Vincent incontra Sien, un’ex prostituta, madre di una bambina, in attesa di un altro figlio e con una madre a carico. Sien è la sola donna con la quale sia riuscito ad avere un rapporto stabile e in parte duraturo. Il disegno intitolato Sorrow (1882) la ritrae in tutta la sua disperazione e miseria.

Stone ci fa capire come la nascita del genio è il frutto di uno studio di una vita, dove i fallimenti sono parte integrante del percorso.

«Così come in algebra due affermazioni false ne danno una vera, così spero che il prodotto dei miei fallimenti si concluda con un successo» Vincent van Gogh.

Il periodo parigino e l’incontro con i pittori impressionisti Lautrec, Gauguin, Rousseau saranno per Vincent uno stimolo ma anche motivo di frustrazione.

Le pagine di Stone nell’inquadrare il contesto artistico dell’epoca è paragonabile ad una cascata emotiva.

Irving Stone scriverà un romanzo dedicato esclusivamente alla vita degli impressionisti intitolato Vortici di Gloria.

L’iter che dai colori di Arles lo conduce alla depressione, all’ospedale psichiatrico e infine alla morte rappresenta l’occasione per il lettore di accostarsi emotivamente ad un genio che forse si poteva salvare, perché in fondo, come tutti, anche Vincent aveva bisogno di amore e di essere ascoltato.

Irving Stone, come Caronte, è un traghettatore che con le sue parole ci conduce all’interno di vite straordinarie senza mai valicare il confine con il protagonismo letterario. 

Per la traduzione dell’opera ringrazio Sergio Varini.

Tra i titoli più noti di Irving Stone, ricordiamo: Vortici di Gloria (Pisarro e gli impressionisti), Il tesoro Greco (Schliemann), Il tormento e l’estasi (Michelangelo), L’origine (Darwin) e Le passioni della mente (Freud).

Nel giardino di fronte la chiesa del padre di Vincent c’è un lapide di pietra antica e incrinata dove si legge «Vincent van Gogh – 1852. Lasciate che i pargoli vengano a me, giacché a loro appartiene il regno di Dio. Luca, 18.62». Non è la tomba di Vincent ma quella di suo fratello, nato morto esattamente un anno prima di lui, addirittura lo stesso giorno. E così il bambino Vincent, ogni mattina, passa davanti la lapide con il suo nome; conosce l’idea della morte prima di conoscere la forma della vita.

Vincent van Gogh morirà la sera del 29 Luglio 1890. 

Il 25 Gennaio 1891 a Utrecht, a sei mesi di distanza da Vincent, il fratello Theo, distrutto dal dolore e dai sensi di colpa per non essere stato capace di aiutarlo, muore dopo aver passato gli ultimi mesi in una clinica parigina per malattie mentali.

Simone Lentini

Brama di vivere
Irving Stone

Traduttore: S. Varini
Editore: Corbaccio
Collana: I grandi scrittori
Anno edizione: 2013
Pagine: 577 p., Brossura
EAN: 9788863802344