Libia. Ucciso il capo della sicurezza

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LIBIA – Bengasi. Il problema della sicurezza in Libia non sembra attenuarsi nonostante gli sforzi delle nuove autorità. In particolare, la zona est del Paese rimane quella che desta maggiori preoccupazioni.

Gli scontri tra milizie avevano già causato diversi morti nel corso del settembre 2012 e, proprio nella regione di Bengasi, si concentrano alcune milizie di matrice fondamentalista islamica. 

Proprio agli islamisti sarebbe attribuito l’assassinio, avvenuto il 20 novembre, del nuovo capo della sicurezza di Bengasi, Fradj al Dersi. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa francese AFP, al Dersi sarebbe stato ucciso sotto casa sua da tre proiettili sparati da una vettura parcheggiata sotto la sua casa. Non si tratta del primo omicidio del genere, avvenuto negli ultimi mesi in Libia.

Già dirigente di alcuni settori della sicurezza durante l’era di Gheddafi, in particolare responsabile dell’anti-droga libica durante il regime, al Dersi aveva disertato sin da subito per raggiungere nel febbraio 2011 le fila della ribellione. Era stato nominato, alcune settimane fa, responsabile della sicurezza di Bengasi, dopo l’assalto all’ambasciata americana che aveva portato all’uccisione di quattro persone, tra cui l’ambasciatore Stevens. L’omicidio di al Dersi rientrerebbe nell’ambito di una serie di assassinii effettuati dai movimenti islamici radicali che, per vendetta, starebbero eliminando tutti gli ex responsabili del regime gheddafiano; in particolare quelli che si sono dimostrati più feroci nella repressione proprio dei movimenti islamici durante il regime precedente.