LIBIA. Mujahidin Daesh in freezer

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Sette mesi dopo la sconfitta dello Stato Islamico a Sirte da parte delle forze libiche, centinaia di corpi di mujahidin stranieri di Daesh sono ancora conservati nei congelatori mortuari poiché le autorità negoziano con altri governi per decidere cosa fare di loro. Secondo quanto riporta Defence Web, i cadaveri sono stati spediti a Misurata, le cui forze hanno combattuto per sconfiggere lo Stato islamico a Sirte nel mese di dicembre 2016.

Permettere che i corpi siano spediti a casa in paesi come la Tunisia, il Sudan e l’Egitto è argomento sensibile per i governi coinvolti, preoccupati di far sapere quanti propri cittadini hanno lasciato i rispettivi paesi per combattere come jihadisti in Iraq, Siria e Libia.

«Il nostro team ha rimosso centinaia di corpi», ha annunciato l’unità di criminalità organizzata di Misurata che si occupa della cosa e i cui membri girano con il volto mascherato per nascondere la propria identità per garantirne la sicurezza. «Questa è l’operazione principale che ci permette di preservare i corpi, documentarli e fotografarli e raccogliere campioni di Dna», prosegue il giornale.

L’unità anticrimine ha detto che stava aspettando una decisione del Procuratore Generale, che era in trattative con i governi stranieri sul ritorno dei corpi.

Lo Stato Islamico ha subìto una serie di rovesci nella città irachena di Mosul ed è sotto pressione nella sua roccaforte siriana di Raqqa. Il suo reclutamento vede persone arrivare dal Medio Oriente, dal Nord Africa e dall’Europa. In Tunisia, la sicurezza afferma che più di 3.000 cittadini sono partiti per combattere in Siria, Iraq e Libia. I tunisini che si sono addestrati in campi in Libia hanno effettuato due attacchi contro i turisti stranieri nel 2015, Bardo e Sousse, che hanno colpito l’industria del turismo in Tunisia. Lo Stato islamico aveva preso il controllo di Sirte nel 2015, approfittando degli scontri fra le fazioni armate libiche rivali e ha usato la città come una base da cui attaccare i campi petroliferi e le altre città vicine.

Anna Lotti