LIBIA. La conferenza di Berlino riuscirà a risolvere la crisi?

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La capitale tedesca ospita, la domenica, la “Conferenza di Berlino” sulla crisi libica, con la partecipazione di 11 paesi arabi e occidentali interessati al fascicolo libico, oltre ai rappresentanti di istituzioni internazionali e regionali, nel tentativo di trovare una soluzione pacifica al conflitto libico.

Il presidente russo Vladimir Putin, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo Ministro britannico Boris Johnson hanno annunciato la loro partecipazione alla conferenza. Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato la partecipazione del segretario di Stato americano Mike Pompeo alla conferenza, che lavora per promuovere un fragile cessate il fuoco e la pressione sulle forze esterne affinché si ritirassero dal conflitto libico. Anche il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi parteciperà alla conferenza.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha invitato a un vertice sulla Libia a Berlino per oggi, domenica 19 gennaio 2020, e ha annunciato ufficialmente, nei ignori precedenti, un elenco di 11 paesi per partecipare alla conferenza, in cui sono stati formalmente spediti inviti a livello di capi di Stato e di governo di Stati Uniti America, Gran Bretagna, Francia, Italia, Cina, Russia, Egitto e Congo, Algeria, Emirati Arabi Uniti e Turchia.

Gli inviti includevano anche istituzioni regionali e internazionali, in particolare le Nazioni Unite, l’Unione Europea, l’Unione Africana e la Lega Araba. Anche il comandante dell’esercito nazionale, il maresciallo Khalifa Haftar e il capo del governo libico di unità nazionale, Fayez al-Sarraj sono stati invitati. 

Il ministero degli Esteri del governo di Al-Sarraj ha espresso le sue critiche per non aver invitato sia la Tunisia che il Qatar alla conferenza di Berlino sulla Libia, sottolineando, in una lettera indirizzata all’ambasciata tedesca in Libia, che la partecipazione di questi due paesi sostiene i colloqui di pace e pone le basi della sicurezza e della stabilità in Libia. Anche la Turchia ha richiesto che il Qatar partecipi alla conferenza. 

In Tunisia, il mancato invito ha scatenato una forte protesta parlamentare contro Gannouchi, accusato di aver svenduto il ruolo del paese, in favore della Turchia. 

Mentre la Grecia non è stata invitata a partecipare alla conferenza di Berlino e rifiuta gli accordi firmati dal governo di Tripoli con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha anticipato la conferenza di Berlino annunciando lo schieramento di forze turche a Tripoli a sostegno del governo Sarraj.

Nel frattempo, le Nazioni Unite hanno preparato un documento interno che delinea i percorsi di sostegno della Libia verso un cessate il fuoco permanente e una ferma attuazione dell’embargo sulle armi. Secondo il documento pubblicato dalle agenzie di stampa tedesche, il progetto di dichiarazione finale della conferenza sulla Libia che si terrà domenica a Berlino comprende sei punti, tra cui riforme nei settori dell’economia e della sicurezza, nonché un cessate il fuoco e l’attuazione dell’embargo sulle armi.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha trasmesso il documento ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 15 gennaio. Si prevede che i rappresentanti di oltre dieci paesi invitati a partecipare alla conferenza torneranno al processo politico in Libia e rispetteranno il diritto internazionale umanitario e i diritti umani.

Il ricercatore politico ed esperto del Consiglio russo per gli affari esteri, Gregory Lukyanov, ha detto a Sputnik che la Cancelleria tedesca ha invitato Haftar e Al-Sarraj alla conferenza Berlino, aggiungendo che «Nonostante la loro presenza, è chiaro che L’elenco dei partecipanti non è sufficiente». «L’interesse dei partecipanti si basa su Al-Sarraj e Haftar, ma loro non rappresentano tutti i partecipanti al conflitto libico e il tentativo dei giocatori esterni di semplificare il conflitto libico e limitarlo a due parti porterà a un risultato opposto», ha continuato Lukyanov. 

Da parte sua, Riyad al-Sidawi, direttore del Centro arabo per gli studi politici e sociali di Ginevra, ha affermato che l’invio di Erdogan delle forze in Libia è qualcosa che è respinto da tutte le parti, una mossa che complicherebbe il compito della conferenza di Berlino, sottolineando che la partecipazione della Russia a una delegazione diplomatica di alto livello rafforza la possibilità di successo della conferenza Berlino. 

L’esperto libico, Rafeh Al-Tabib, ha dichiarato che Haftar sta attualmente tenendo in mano le carte più importanti a livello geostrategico all’interno della Libia, in particolare nella regione di Tripoli, affermando, in dichiarazioni televisive, che Al-Sarraj è fortemente preoccupato per la capacità degli europei e del loro alleato americano di ritirare il riconoscimento come governo legittimo in Libia, che aprirà la strada alla cancellazione degli accordi conclusi con la Turchia.

Marwa Mohammed
Corrispondente dal Cairo