LIBIA. Il capo Isis di Derna è una miniera di informazioni

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Trapelano i primi dettagli della arresto e della carcerazione di Hisham al-Ashmawy, leader primati Isis e poi di Al Qaeda in Libia. 

Sulaiman Boulahti, comandante del gruppo di incursione a Derna, ha dichiarato che Hisham al-Ashmawy aveva paura di essere trasferito nella sua città natale e ha offerto la collaborazione a chi lo ha arrestato per evitare di consegnarlo alle autorità egiziane, riporta Alsharq Al Awsat.

Ashmawy è stato arrestato nell’ottobre 2018 a Derna per terrorismo ed è stato consegnato all’Egitto il 28 maggio scorso dall’Lna. Boulahti ha detto che quando gli ha chiesto cosa lo ha portato a Derna, la sua risposta è stata quella di combattere per la Palestina, e che l’ufficiale egiziano gli ha risposto: «La Palestina non è a Derna». Boulahti, che ha perso sette dei suoi otto figli nelle battaglie contro i terroristi islamici, gli avrebbe detto: «Tu hai ucciso i nostri figli», fatto negato da Ashmawy.

L’ufficiale libico ricorda i primi momenti di arresto di Ashmawy, che è considerato una vera miniera di informazioni. «Mio nipote Ahmad Hamid Hamid Boulahti lo ha arrestato e picchiato con il fucile in testa. Aveva una cintura esplosiva in mano».

Boulahti ha detto che all’inizio si diceva che a Derna non ci fossero stranieri, ma dopo aver stretto la presa sui militanti, è stata scoperta la presenza di molti altri combattenti stranieri. Il comandante libico ha detto che è stato un onore l’aver arrestato di Ashmawy e altri 27 terroristi sia libici che stranieri provenienti da Tunisia, Mauritania e altri paesi.

Inoltre, il portavoce dell’Lna Ahmed Mesmar ha affermato che Ashmawy ha confessato la sua responsabilità per l’addestramento di gruppi terroristici per combattimenti di strada in Libia. In una conferenza stampa il 29 maggio, ha affermato che le indagini hanno dimostrato che il terrorismo in Libia è legato ad altri paesi come la Siria e l’Iraq.

Un nuovo processo si terrà in Egitto per Ashmawy contro cui è stata emessa una sentenza in contumacia di morte nel 2017 per la sua implicazione con Ansar Beit al-Maqdis nell’attaccare e uccidere soldati in un punto di controllo vicino al confine tra Egitto e Libia.

Luigi Medici