LIBIA. ecco come i social media raccontano la guerra a Tripoli

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Si è tenuta una vasta operazione militare delle forze del GNA nella giornata di sabato scorso con lo scopo di chiudere in una sacca le forze fedeli ad Haftar. Nella mattinata veniva dichiarato che le milizie del GNA avanzano su Al Tawishah e alcune ore dopo avevano preso l’area. A fine mattinata, però, altri account riportavano duri scontri in direzione della moschea Al Thugar e a Al Tawishah e che le LAAF, cioè le forze di Haftar, avevano respinto le milizie del GNA sull’asse di Al Tawishah. Secondo quanto riferito da fonti social media, le LAAF sarebbero avanzate sull’asse verso Swani, o meglio verso Ramlah, vista la vicinanza e la direttrice degli scontri. Vediamone le dinamica così come l’hanno raccontato i social media di entrambe parti. Il racconto è molto dettagliato. 

La zona a nord di Tarhuna, all’altezza della strada costiera, comunque, ha visto gli scontri principali della giornata del 18 aprile. Le forze delle GNA, nella mattinata di sabato scorso, hanno lanciato un’operazione per prendere il controllo di Tarhuna. Prima di tutto è stata effettuata la chiusura della strada costiera all’altezza di Gasr Garabulli a causa degli scontri. Poi le milizie del GNA hanno iniziato l’attacco dalla zona di Gasr Garabulli verso Tarhuna. Sono stati segnalati sin da subito duri scontri nella zona di Al Sharidat a ridosso di Gasr Garabulli. 

Poi le milizie del GNA con supporto di droni turchi hanno attaccato Al Rawajih, Al Quwaiyah, Zatarnah e Al Hawatim nella zona di Gasr Garabulli verso Tarhuna. 

Successivamente si è appreso che aerei delle LAAF hanno colpito un grippo di uomini delle milizie del GNA a Msallatah. Ciò nonostante, gli account pro GNA hanno iniziato ad indicare che le milizie avevano preso Al Rawajih, Al Dawun, Al Hawatim, Al Qusayah, Al Rawashidiyah e Al Jayabil, postando anche mappe delle avanzate delle milizie del GNA su Tarhuna. Analizzando la mappa, però, ci si accorge che le milizie hanno indicato di aver preso delle località che già controllavano o che distavano pochi chilometri dalle proprie posizioni. 

La sensazione è che vi sia stato poi un inizio di sviluppo di propaganda da entrambe le parti. Nel frattempo, le milizie hanno aperto un nuovo fronte su Tarhuna prendendo Al Jawarinah a est di Gharyan, puntando quindi da sud ovest la città. Viene anche riferito senza conferma che le milizie del GNA hanno preso Kurba al Misrati a Al Sidra ed è stato indicato che più di 10 razzi Grad sono caduti attorno alla città di Tarhuna, ma è il massimo dell’aggressione che le milizie hanno causato alla città a quanto risulta.

In effetti, le avanzate riportate sui canali del GNA verso Tarhuna avrebbero subìto sin da subito qualche fermata non prevista, come delle imboscate delle LAAF sugli assi di Zatarnah e Gasr Garabulli, quindi ancora ben distanti da Tarhuna. 

Inoltre, aerei delle LAAF hanno colpito le milizie e jihadisti siriani nella zona del Wadi Tarkhlat sull’asse di Tahuna. Altri attacchi aerei hanno colpito jihadisti siriani al ponte di Gasr Garabulli dove le milizie hanno bruciato copertoni per evitare attacchi aerei. Secondo account vicini alle LAAF era stato respinto l’attacco su Tarhuna e continuavano gli scontri sull’asse di Gasr Garabulli, nel prosieguo della giornata. 

Un account filo LAAF ha dato la sua versione della dinamica dell’attacco: le milizie hanno attaccato Al Rawajih per poi dirigersi a Suqa al Ahad e Tarhuna. Per fare questo passo si sono radunati a Muthalat al Qawmah a nord di Tarhuna dove sono stati colpiti duramente dagli attacchi aerei delle LAAF. 

Altri account hanno dato altre versioni che si discostano nei dettagli. È quindi iniziata la guerra dei numeri da entrambe le parti. Un account pro LAAF ha postato una lista di 25 miliziani del GNA catturati, poi saliti a 36, dalla 9° Brigata delle LAAF sull’asse di Tarhuna/Gasr Garabulli. Dall’altra parte, account filo GNA, senza citare alcuna fonte o lista indicavano che erano stati catturati 102 membri delle LAAF nelle operazioni su Tarhuna. 

Di sicuro invece c’è l’abbattimento nei cieli di Tarhuna del sesto drone turco in 72 ore.

Redazione