LIBIA. DAESH è tornato a farsi sentire alla grande

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Per la prima volta dopo la caduta di Sirte, Daesh ha fatto uscire un video (nella foto la copertina) dalla Libia che riprende alcune immagini dei video degli anni precedenti. Soprattutto però, Daesh mostra la propria presenza in Libia e le attività che ha svolto nel corso dell’ultimo mese nel paese. Dai checkpoint nel deserto all’attacco contro la postazione del LNA tra Tamanhint e Sebha passando per un attacco con autobomba suicida ripreso dall’alto con un drone. Nell’assalto notturno alla postazione tra Tamanhint e Sebha, in cui peraltro vengono mostrate teste mozzate e buone capacità tattiche, uno dei membri del commando ad un certo punto minaccia chiaramente in arabo Stati Uniti, Francia e Italia.

Il Portavoce del LNA, Generale Ahmed al Mismari, ha dichiarato che il Qatar è lo sponsor ufficiale del terrorismo in Libia. Dal canto loro, Tunisia, Algeria e Egitto hanno indicato di supportare le soluzioni proposte dalle Nazioni Unite in Libia. L’ex braccio destro di Gheddafi, Bashir Saleh, ha affermato che le Nazioni Unite hanno deciso di fare riferimento anche a Saif al Islam e ai supporter dell’ex regime su pressione dell’Unione Africana. Il Centro studi americano Stratfor ha accusato apertamente le Nazioni Unite di non essere state capaci di risolvere la crisi libica, bensì di peggiorarla attraverso un processo politico che ha creato un terzo governo, aggiungendo così solo caos.

Un account ha indicato che la Libia è la principale riserva di gas africana (anche se bisognerebbe confrontare i numeri con nuove scoperte come quelle in Mozambico) e la quarta al mondo per un totale di circa 25 miliardi di dollari. Si apprende che a breve si deciderà nel paese la creazione di una struttura alternativa alla NOC con sede a Tripoli per gestirne lo sfruttamento, forse è una delle ragioni principali della guerra.

Il Comando Africom americano ha affermato di aver condotto venerdì diversi attacchi a sud di Sirte uccidendo 17 membri di Daesh e distruggendo tre mezzi. Con la dichiarazione, Africom e GNA rivendicano la paternità dell’attacco aereo a As Saddadah, 150km a sud di Sirte del 22 settembre scorso.

L’impianto di produzione di energia elettrica di Ubari lancia nuovi test operativi. Vi è stato un bombardamento pesante di artiglieria del LNA su Akhrabesh dove si trovano le rimanenze dei terroristi a Bengasi. È stata anche arrestata dalle forze del Direttorato per le investigazioni criminali una banda di espatriati che falsificava passaporti africani, sempre a Bengasi.

Redazione

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