Libia: Congresso bloccato

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LIBIA – Tripoli 07/7/13. I due più grandi partiti politici del Congresso Nazionale Generale libico hanno annunciato che, per motivi diversi, boicotteranno le sedute. Sia L’Alleanza delle Forze Nazionali  che il Partito Giustizia e Ricostruzione hanno detto che parteciperanno solo ai lavori per la creazione della nuova costituzione.

L’Afn è stato il primo a dichiarare la sua mossa in una conferenza stampa il 5 luglio. Il portavoce del partito, Tawfiq Shahibi, ha detto che il legislatore «è stato sviato dai suoi principali obiettivi» sprecando il suo tempo.

Già in passato l’Afn aveva minacciato un boicottaggio, ma Shahibi ha precisato che l’intenzione del partito era di sospendere immediatamente tutti i lavori del Congresso, tranne quelli relativi alla nuova costituzione. Afn è il più grande partito in parlamento con 36 degli 80 seggi assegnati a partiti politici in un’Assemblea di 200 posti.

Quando fu eletto, il 7 luglio 2012, il ruolo primario del Cng era quello di supervisionare la stesura di una nuova costituzione, che doveva essere approvato da un referendum e poi sovrintendere a nuove elezioni.

Un anno dopo, i membri del Congresso sono riusciti solo ad accordarsi su un comitato di 15 saggi, che stilerà la legge per l’elezione di una commissione di 60 membri che effettivamente redigeranno la nuova costituzione. La commissione di 15 membri, nominata il 15 aprile, ha avuto 45 giorni per produrre il progetto di legge, ma nulla è ancora emerso.

L’uscita dei due partiti avrà effetti pesanti sull’andamento dei lavori del Gnc.

Il Pgr ha detto che il  suo motivo principale per il ritiro dei parlamentari sta nell’insoddisfazione per l’andamento dei lavori parlamentari. 

Alcuni membri del Congresso hanno dato altre versioni: Juma El-Gamaty, che guida il Partito Taghyeer, ha detto chel’Afn intende mascherare il fatto che era ora sceso a meno di 25 membri, dopo le dimissioni di alcuni membri del Congresso e la sospensione di da  parte della Commissione di Integrità.

Gamaty ha continuato dicendo che forse dietro c’è un piano per portare ad una crisi che porterebbe alla dissoluzione del Cng e alla cancellazione di tutta la sua legislazione, compresa la Legge sull’isolamento politico.

L’indignazione verso il Cgn è diffusa:  l’ultimo esempio è dei giovani di Zawia, che giorni fa hanno inchiodato le porte degli uffici dei partiti politici presenti in città.

Il Cgn non ha programmato alcuna celebrazione ufficiale per il primo anniversario del voto in Libia.