LIBANO. Nessuno swap Eurobond e la protesta blocca ancora le strade

181

Il governo del Libano è stato avvertito dalle società di rating che una proposta di swap di Eurobond con le banche locali sarebbe stata considerata un “default selettivo”.

Il ministero delle Finanze ha inviato una lettera alla banca centrale il 15 gennaio, chiedendogli di aspettare l’accordo. Sulla base della loro comunicazione con il ministero, le società di rating potrebbero dichiarare il Libano in violazione dei suoi obblighi «perché è considerato uno scambio in difficoltà», riporta Bloomberg. Data la minaccia al rating sovrano, il Ministero ha chiesto alla banca centrale di non proseguire l’operazione fino a quando il governo non deciderà un piano di finanziamento per gli Eurobond in scadenza nel 2020.

Il governatore della banca centrale Riad Salameh in un’intervista della scorsa settimana, aveva descritto le proposte come “volontarie” e dipendenti dal consenso delle banche libanesi. Moody’s Investors Service e S&P Global Ratings valutano il Libano CCC o il suo equivalente, otto passi in territorio spazzatura. Fitch Ratings lo valuta due livelli più basso. 

La banca centrale del Libano, quindi, ha poi confermato che non andrà avanti con la proposta di swap di Eurobond in scadenza nel 2020 prima che il governo prenda una decisione in merito, riporta Reuters. La banca centrale ha proposto che i detentori libanesi di Eurobond con scadenza nel 2020, tra cui un’obbligazione da 1,2 miliardi di dollari che scadrà a marzo, scambino le loro partecipazioni con banconote di più lunga data.

Nel frattempo le proteste non si fermano: la televisione Mtv riporta che i manifestanti hanno bloccato anche oggi le strade che collegano Tripoli a Beirut, con una forte presenza di personale dell’esercito che ha impedito il blocco delle autostrade tornando dell vere catene umane. Il traffico nelle città è paralizzato e si sono registrati atti di vandalismo contro le istituzioni bancarie libanesi. Anche le strade che portano alla rotonda di Al-Salam rimangono bloccate. Solo i veicoli della Croce Rossa, dell’esercito e delle forze di sicurezza hanno potuto passare.

Maddalena Ingroia