Un manifestante è morto il 28 aprile a causa delle ferite riportate durante gli scontri con l’esercito libanese nella città settentrionale di Tripoli, mentre il Libano sta sprofondando in una grave crisi economica. Il valore della valuta locale è sceso a 4.000 sterline libanesi al dollaro, pur rimanendo ufficialmente agganciato a circa 1.507 dollari. Il governo sta cercando di costringere i commercianti di valuta a non vendere oltre le 3.200 sterline con scarso successo.
Il giovane è morto per le ferite riportate dopo gli scontri notturni tra l’esercito e facinorosi infiltrati nel sit-in del movimento popolare nella piazza di Al Nour contro l’aumento del prezzo del dollaro e il peggioramento delle condizioni di vita, riportano la Nna e The National.
Stando alle immagini pubblicate su Facebook, le forze di sicurezza avrebbero usato proiettili veri a Tripoli contro i manifestanti la sera del 27 aprile: i video sui social media mostrano decine di uomini che scappano da quelli che sembrano proiettili a piazza Sahet Al Nour, dove i manifestanti si sono riuniti negli ultimi mesi.
La sera del 27 aprile a Tripoli sono scoppiati dei disordini, con i manifestanti che, secondo un comunicato stampa dell’esercito, hanno vandalizzato diverse banche e lanciato bottiglie Molotov e una bomba a mano contro i veicoli dell’esercito, ferendo leggermente i soldati: «Il comando dell’esercito avverte che non tollererà che qualcuno violi la pace e la stabilità e chiunque cerchi di mettere in pericolo la pace civile», si legge in un comunicato.
La televisione locale Lbci ha riferito che 35 civili e 4 soldati sono rimasti feriti negli scontri. Secondo l’esercito, 40 soldati sono stati feriti e 9 persone sono state arrestate per aver lanciato fuochi d’artificio e pietre contro la casa del deputato Faisal Karami. Le banche di Tripoli hanno chiuso a causa della violenza. «Martedì mattina, c’è stata una calma cauta e un traffico molto leggero tra il diffuso dispiegamento dell’esercito e delle Internal Security Forces, in tutte le strade della città (…) L’esercito ha effettuato diverse incursioni per arrestare coloro che violano la sicurezza, specialmente quelli che (…) hanno distrutto le facciate delle banche e lanciato bombe incendiarie contro i bancomat», riporta Nna.
In altre parti del paese, i manifestanti hanno bloccato le autostrade durante gli scontri con la polizia, ignorando il coprifuoco notturno imposto per frenare la diffusione del coronavirus. In totale, 54 soldati sono stati feriti in tutto il Libano il 27 aprile, ha detto l’esercito in una dichiarazione. Si tratta della terza morte di un manifestante direttamente collegata alle proteste iniziate lo scorso ottobre. Altre quattro persone sono morte in incidenti legati alle manifestazioni dal 17 ottobre.
Le manifestazioni sono diminuite dopo il giuramento del nuovo governo dello scorso gennaio, ma sono riprese nei giorni scorsi con l’aggravarsi della crisi economica, aggravata dalle misure di confinamento causate dalla pandemia di coronavirus.
Lucia Giannini