Libano: onorificenze ONU ai Caschi Blu italiani

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LIBANO – Shama. 29/09/13. Si è svolta presso la Caserma “Millevoi”, sede del Comando del Sector West di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) e del Contingente italiano, il 26 settembre una manifestazione, la Medal Parade, nella qualesono state consegnate ai caschi blu italiani circa 200 medaglie dell’ONU in rappresentanza di tutto il Contingente. 

Il conferimento è avvenuto alla presenza del Vice Comandante di UNIFIL, Brigadier Generale Patrick Phelan di nazionalità irlandese, del Generale di Brigata Vasco Angelotti, Comandante del Sector West, del Contingente nazionali e delle massime autorità civili, militari e religiose del Sud Libano. Questa ampia partecipazione mostra come il lavoro svolto in tanti anni di permanenza abbia prodotto una situazione di stabilità; i caschi blu italiani della missione “Leonte 14” hanno ricevuto l’importante decorazione, concessa dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, a ringraziamento proprio del contributo offerto per il mantenimento della pace e della stabilità di questa regione del paese.

Il Generale Phelan ha voluto ricordare l’importante apporto di uomini, mezzi, ma soprattutto presenza non invasiva del Contingente italiano per l’assolvimento e il rispetto della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza. In particolare il lavoro svolto nell’attività di demining (sminamento), per la creazione dei corridoi necessari per il posizionamento dei Blue Pillar che danno indicazione visiva del confine tra i due paesi, è attuata dal 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine lungo le linee di demarcazione del confine armistiziale tra il Libano e Israele. Tali siti vengono stabiliti attraverso incontri tripartito e i due paesi richiedono, a garanzia, la presenza di Unifil durante tali riunioni.

Nel corso della cerimonia sono state consegnate le onorificenze anche al contingente della Repubblica di Slovenia il cui Distaccamento è alle dirette dipendenze del Comando del Sector West.

Sono oltre 50 invece, dall’inizio del mandato della “Pozzuolo del Friuli” (che attualmente guida la missione italiana nella terra dei cedri),  i progetti CIMIC (Cooperazione Civile e Militare) portati a termine e 8000 le attività operative svolte, di cui 1000 in coordinamento con le LAF (Lebanese Armed Force). L’ultimo portato a termine è un pozzo per il rifornimento idrico della popolazione di Zibquin. “Questo progetto è uno dei più importanti realizzati dal contingente italiano per la nostra comunità i lavori di trivellazione potranno finalmente soddisfare le esigenze idriche della municipalità”. Dice il sindaco Ali Rida Bzeh della cittadina sud libanese.

Il progetto è stato realizzato grazie all’interessamento della componente CIMIC (Cooperazione Civile e Militare) del Contingente italiano di Unifil, l’attività è stata seguita, nello specifico dal Cimic Team di ITALBATT (il battaglione di manovra italiano  su base Reggimento Lagunari ”Serenissima”).

La trivellazione ha raggiunto una profondità di circa 500 metri per permettere di raggiungere la falda acquifera e consentire successivamente alla municipalità, che si è fatta carico del completamento dei lavori,  di mettere in opera una pompa da 80 cavalli in grado di aspirare 35 metri cubi di acqua all’ora.

Questo nuovo progetto è un importante tassello per l’ulteriore sviluppo della municipalità e nel rispetto della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che sancisce tra i diversi compiti, il supporto alla popolazione.

Nel ringraziarvi per il vostro operato – ha aggiunto il sindaco di Zibquin – verso il nostro popolo, ci tengo a evidenziare la fiducia e il rispetto nei vostri confronti e nei confronti di coloro che rappresentate”.