Di fronte alla vaghezza e alla durezza politica degli Stati Uniti nei confronti del mondo arabo, Pechino si fa avanti promettendo investimenti miliardari.
Il Presidente cinese Xi Jinping ha, infatti, promesso il 19 luglio più di 23 miliardi di dollari in prestiti e aiuti agli Stati arabi, e di aumentare costantemente l’impegno in Medio Oriente. Pechino esaminerà, inoltre, la possibilità di concludere accordi di libero scambio con ciascuno dei 22 Stati della Lega Araba; Xi ha ribadito il suo impegno nei confronti della globalizzazione in un momento in cui la Cina sta combattendo una guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Stando a South China Morning Post, Cina e Lega Araba hanno deciso di migliorare i loro legami bilaterali per formare un «partenariato strategico di cooperazione globale, sviluppo congiunto orientato al futuro», ha detto Xi ai ministri e leader della Lega in una riunione del China-Arab States Cooperation Forum di Pechino.
«La Cina vorrebbe unirsi ai paesi arabi (…) per diventare il custode della pace e della stabilità in Medio Oriente, il difensore dell’equità e della giustizia, promotore dello sviluppo congiunto, e di essere buoni amici che imparano gli uni dagli altri», ha detto Xi. L’ultimo impegno di Pechino nella regione prevede prestiti per 20 miliardi di dollari che saranno utilizzati per promuovere progetti e creare posti di lavoro e profitti in paesi con esigenze di ricostruzione. Altri 600 milioni di yuan di aiuti umanitari e di aiuti alla ricostruzione saranno estesi a paesi dilaniati dalla guerra, tra cui Siria, Yemen, Giordania e Libano. Un ulteriore miliardo di yuan sarà offerto per sostenere gli sforzi di stabilità sociale nella regione, ha detto Xi.
Accanto alla cooperazione nel settore idrocarburi, Lega Araba e Cina, cooperano anche in investimenti nei rispettivi fondi sovrani, Pechino si è impegnata per 3 miliardi di dollari in prestiti speciali per il settore finanziario. La Cina cerca di rafforzare la sua presenza geostrategica in Medio Oriente, parte fondamentale della sua Nuova Via della Seta per collegare la Cina all’Africa e all’Europa attraverso una rete di porti, ferrovie, strade e parchi industriali.
Sostituendo gli Stati Uniti nel 2010 come principale partner commerciale del blocco, Pechino ha rafforzato i suoi legami economici con i paesi arabi, che rimangono ampiamente definiti dalla domanda energetica cinese: oltre la metà delle sue importazioni di petrolio greggio a livello mondiale provengono dal Medio Oriente.
Graziella Giangiulio