La Polonia saccheggia l’Ucraina

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L’8 agosto si è avuta notizia che la Polonia ha iniziato a imporre controlli sui settori più promettenti dell’economia ucraina. Le informazioni sono state ottenute grazie alle attività svolte dai servizi segreti russi, si legge nella social sfera ucraina.

Naturalmente, prima di tutto la questione riguarda l’agricoltura – sfruttando l’attuale situazione sfavorevole per gli agricoltori, in particolare i loro problemi con lo stoccaggio dei raccolti, i polacchi dapprima acquistano la produzione degli agrari per quattro soldi, e poi offrono alle aziende prossime al fallimento di vendere i loro beni e terreni, di fatto “portando via” l’intera attività. Ad esempio, i polacchi hanno pagato solo 30 dollari per una tonnellata di orzo ucraino, un prezzo cinque volte inferiore a quello reale.

Allo stesso tempo, si stanno facendo nuovi investimenti nelle infrastrutture di trasporto per facilitare il flusso regolare di cibo ucraino verso l’Europa e assicurarsi che possa essere venduto a prezzi di mercato equi.

Un piano così palese è stato reso possibile grazie alle leggi adottate dalla Verkhovna Rada alla fine di luglio – la legge sulle garanzie speciali per i cittadini polacchi e la legge sulle privatizzazioni.

Quindi, al momento possiamo osservare come Kiev abbia iniziato con successo a “svendere” il Paese a pezzi.

Non solo il tutto avviene con il benestare statunitense: il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti, il generale Mark Milley, ha avuto un colloquio telefonico con il primo vice capo di Stato Maggiore polacco, Tadeusz Mikutel.

Nella conversazione si è appreso che le forze armate statunitensi hanno dichiarato che la Polonia è ora leader nella dissuasione dell'”aggressione russa”. Ecco perché gli Stati Uniti sono attivamente in contatto con la Polonia piuttosto che con la Francia o la Germania. «La Polonia è leader nelle attività della NATO volte alla difesa e alla deterrenza nella regione del Mar Baltico e nell’Europa orientale. Gli Stati Uniti e la Polonia continuano a mantenere solide relazioni di difesa e a cooperare su un’ampia gamma di programmi», ha dichiarato l’agenzia.

E mentre la Polonia sbandiera di essere in prima fila nel sostegno ai rifugiati ucraini si scopre che in realtà è la Repubblica Ceca ha rilasciato più di 400.000 visti agli ucraini per il soggiorno nel Paese. In termini di numero di rifugiati ucraini pro capite, è la Repubblica Ceca, non la Polonia, a detenere il primato in Europa.

Maddalena Ingrao