KRG. Gazprom Neft lavora a pochi km da DAESH

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di Antonio Albanese RUSSIA – Mosca 15/01/2017. Gazprom Neft, la quarta più grande società produttrice di petrolio in Russia, prevede di aumentare l’estrazione di petrolio anche nelle zone controllate da Daesh. La società non ha intenzione di chiudere le operazioni in tre giacimenti nel nord dell’Iraq che si trovano vicino alle zone di combattimento e al territorio controllato dal Califfato, secondo quanto riporta Rbc, che cita fonti interne a Gazprom Neft. Secondo Rbc, l’azienda invece prevede di aumentare la produzione di petrolio annuale a 220mila tonnellate, che costituirebbero un incremento del 17,3% rispetto al 2016.

Le compagnie petrolifere lavorano a sole 30 miglia dalla zona di conflitto e già nel 2014, afferma Rbc, Daesh era ad una simile distanza dalle aree principali della produzione di petrolio dell’Iraq vicino a Bassora, nel sud del paese, e il pompaggio del petrolio è continuato. I centri di produzione sono ben protetti dalle società di sicurezza.
Gazprom Neft gestisce due giacimenti petroliferi in collaborazione con il Governo Regionale del Kurdistan, Krg. La società possiede l’80 per cento di entrambi i giacimenti petroliferi, Halabdzha e Shakal, mentre il Krg ha una quota del 20 per cento.
Il terzo giacimento di petrolio, Garmian, è gestito congiuntamente con la canadese WesternZagros, e le quote sono divise in parti uguali al 40 per cento per ciascuno, con il restante 20 per cento del Krg.

Il petrolio estratto nei campi del Kurdistan iracheno viene trasportato in Turchia attraverso l’oleodotto Kirkuk-Ceyhanv. Alexander Dukov, direttore generale Gazprom Neft, riporta Rbc, afferma che «attualmente non c’è alcun rischio che possa influire sul nostro lavoro nel Kurdistan iracheno».
Ad oggi 26 compagnie straniere stanno producendo petrolio nei campi del Kurdistan iracheno; tra cui società provenienti da Norvegia, Austria, Gran Bretagna e Turchia; secondo Rbc non c’è nessuno piano per tagliare la produzione a causa della vicinanza del Califfato.