Le forze speciali turche si schierano nel nord del Kosovo, per affrontare le crescenti tensioni nella regione, in risposta a una richiesta NATO. Il ministero della Difesa turco ha dichiarato il 3 giugno che il dispiegamento è avvenuto tra il 4-5 giugno.
Il battaglione di commando, precedentemente assegnato alla KFOR guidata dalla NATO, servirà come unità di riserva sotto il comando della 65ª Brigata di fanteria meccanizzata.
La Turchia, nota per le sue buone relazioni con il Kosovo musulmano, ha sottolineato la necessità di moderazione e dialogo per risolvere i recenti eventi e mantenere la sicurezza e la stabilità regionale. Mentre la situazione nel nord del Kosovo rimane relativamente calma, i serbi del Kosovo hanno continuato a radunarsi vicino agli edifici occupati dalle autorità locali il 4 giugno.
Questi edifici sono inaccessibili ai serbi del Kosovo da quando sono stati occupati dalle unità speciali della polizia del Kosovo. La KFOR rimane posizionata vicino all’edificio municipale e su tutti gli accessi a Zvecan, luogo di violenti scontri alla fine di maggio.
L’inviato degli Stati Uniti per i Balcani occidentali, Gabriel Escobar, ha espresso preoccupazione alla Bbc per la situazione nel nord del Kosovo, attribuendo l’escalation in parte alla mancanza di volontà del premier Albin Kurti di ascoltare la comunità internazionale. Escobar ha sottolineato che esistono spazi di lavoro alternativi e ha invitato a smorzare le tensioni.
Nonostante gli sforzi degli Stati Uniti per coordinarsi con il governo del Kosovo, Pristina ha opposto resistenza. Kurti ha ribadito l’importanza degli edifici municipali del nord come luoghi di lavoro per i sindaci, affermando che i sindaci rimangono nei loro uffici. Nel tentativo di affrontare le crescenti tensioni nel nord del Kosovo, Escobar e il rappresentante speciale dell’UE per il dialogo, Miroslav Lajcak, stanno visitando il Kosovo e la Serbia.
La scorsa settimana, l’Alto rappresentante dell’UE Josep Borrell e i leader di altri Paesi dell’UE hanno chiesto nuove elezioni immediate nel nord del Kosovo, mentre Kurti ha apertamente respinto le richieste degli Stati Uniti di ritirare la polizia kosovara dagli edifici municipali di tre comuni a maggioranza serba. Le tensioni nel nord sono legate alle elezioni locali di aprile nel Kosovo settentrionale, che sono state boicottate dal principale partito dei serbi del Kosovo, la Lista serba: quattro sindaci sono stati eletti con meno del 4% dei voti.
Lucia Giannini