Nairobi vuole rimpatriare 100mila profughi somali

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KENYA – Nairobi 11/06/2015. Il governo del Kenya si è posto l’obiettivo di rimpatriare volontariamente 100mila rifugiati somali entro la fine dell’anno.

La decisione del governo, riporta l’Afp, ha diverse motivazioni come la carenza di fondi che ha costretto le Nazioni Unite a ridurre le razioni di cibo per gli sfollati. Il governo ha, inoltre, accusato i campi profughi presenti nel paese per l’aumento dell’estremismo in Kenya. Dopo la strage del 2 aprile in cui rimasero uccise 148 persone, per lo più studenti, il vice presidente William Ruto aveva dato all’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite tre mesi per chiudere campo di Dadaab nell’est del Kenya, dove vivono almeno 300mila rifugiati somali. Il governo vuole che il rimpatrio sia volontario e organizzato, ha detto Harun Komen, il commissario che si occupa dei rifugiati, in un successiva apparente ammorbidimento della posizione del governo. Komen ha detto che la maggior parte della Somalia è “tranquilla” a causa delle operazioni militari dell’Unione africana contro al-Shabab. Secondo l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite circa 2.048 rifugiati somali sono stati rimpatriati volontariamente dal dicembre 2014. Le autorità keniane dicono che i militanti di al-Shabab abbiano effettuato numerosi attentati in Kenya dall’ottobre 2011, quando il paese ha schierato le sue truppe in Somalia per combattere i militanti. Al-Shabab ha rivendicato l’attacco del settembre 2013 al Westgate Mall, in cui 67 persone sono morte e quello del 2 aprile alla Garissa University College. Komen ha detto che c’è attività criminale nel campo profughi di Daadab, visti gli estremisti che vi sono ospitati, c’è contrabbando di zucchero e circolano armi e, che, inoltre, le organizzazioni non governative hanno bisogno di una scorta della polizia per fare il proprio lavoro: Medici senza Frontiere ha evacuato 42 persone del proprio staff, alla fine di maggio, dal campo profughi di Dadaab e dalla capitale per motivi di sicurezza. Il Programma Alimentare Mondiale ha detto che per la seconda volta in poco più di sei mesi era stato costretto a ridurre gli aiuti alimentari per i circa 500mila rifugiati che vivono nei campi di Dadaab e Kakuma, nel nord del Kenya. L’agenzia ha detto che si aspetta che i tagli delle razioni continueranno a settembre a meno che non vengano messi a disposizione nuovi fondi.