KENYA. Lo “scempio” di Dabaad non chiuderà

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Un tribunale keniota ha definito incostituzionale la chiusura, voluto dal governo del grande campo profughi di Dadaab. Dadaab una volta era considerato il campo profughi più grande del mondo, e secondo il governo il complesso è stato utilizzato da militanti islamici della Somalia per reclutare miliziani e per lanciare una serie di attacchi sul suolo keniota.

Ma i gruppi per i diritti umani hanno sostenuto che la chiusura avrebbe danneggiato i somali in fuga dalla violenza e dalla povertà e avrete esposto il Kenya all’accusa di rimandare a forza la gente in una zona di guerra, riporta Defence Web.

«La decisione del governo, destinata a colpire i rifugiati somali, è un atto di persecuzione di gruppo, illegale, discriminatoria e quindi incostituzionale» ha scritto l’Alta Corte nel motivazioni della sentenza.

Il campo fu costruito nel 1991 come rifugio temporaneo per le persone che fuggivano la guerra civile dalla Somalia. Ma il prolungato stato di crisi in Somalia lo ha reso poi un campo stabile. Al suo apice, nel 2011, la popolazione di Dadaab era arrivata a contare circa 580mila ospiti, guadagnandosi il titolo di campo profughi più grande al mondo.

All’inizio del 2016, l’Onu disse che il numero era sceso a 350mila, mentre il Kenya nel corso dell’anno annunciò 250mila presenze.

Il governo voleva chiudere Dadaab a novembre 2016, ma ha ritardato la chiusura dopo una serie di pressioni internazionali. La decisione del tribunale è stata accolta con favore da gruppi per i diritti.

Human Rights Watch ha detto che: «L’Alta Corte ha inviato un messaggio forte che almeno uno dei rami di governo del Kenya è ancora disposto a sostenere i diritti dei rifugiati».

Il governo ora ha 30 giorni di tempo per presentare ricorso.
Il governo filo-occidentale della Somalia sta combattendo la rivolta islamista nel paese, cercando di portare avanti il fragile sforzo di ricostruzione dopo decenni di conflitto.

Luigi Medici