Kenia. Nessuna immunità per i crimini contro l’umanità

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Nessuna immunità per chi si è macchiato di crimini contro l’umanità, anche se eletto presidente, parola del Procuratore capo del tribunale internazionale.

I media keniani titolano con  le parole del procuratore capo della Corte internazionale di giustizia, Fatou Bensouda, che ha negato qualsiasi ipotesi di immunità politica per chi si sia macchiato di crimini contro  l’umanità nel processo che avrà inizio nel 2013, anche se eletto alla presidenza. 

Due dei quattro indagati oggi sono candidati alla presidenza del Paese.

I keniani dovrebbero andare alle urne il 4 marzi 2013, per eleggere il successore di Mwai Kibaki, il cui termine scade nel 2012 secondo quanto previsto nella costituzione approvata nel 2010. La visita del magistrato nel Paese ha lo scopo di raccogliere indizi per l’accusa contro Uhru Kenyatta, vice premier, William Ruto, ex ministro, Francis Muthaura, ex capo di gabinetto, e Joshua Sang, giornalista radiofonico. Bensouda ha precisato che il processo riguarda solo i singoli, in nessuna maniera riguarda il popolo keniano o le istituzioni del Paese o alcune delle sue etnie.