KAZAKHSTAN. Il successo del car sharing

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Il Car sharing è oggi utilizzato in molti paesi, anche di recente in Kazakistan. Il programma di car sharing di Almaty riguarda coloro che guidano tra i 13000 e i 15000 chilometri all’anno; non è adatto per coloro che guidano più di 15000 chilometri l’anno, riporta Astana Times. Gli studi dimostrano coloro che utilizzano il servizio di condivisione dell’auto sono più responsabili, pianificano attentamente i loro viaggi e iniziano a viaggiare meno con la propria auto.

La prima società di car sharing ad Almaty, Doscar, è nata ad ottobre 2014 ed è operativa dal febbraio 2016 e intende espandersi nella capitale Astana.

Il noleggio auto tradizionale differisce dal car sharing perché quest’ultimo offre una maggiore facilità di utilizzo; i termini del contratto di locazione vanno da 30 minuti a 15 giorni ala massimo, rispetto al noleggio auto calcolato in giorni e si è rivelato più veloce. Doscar può prenotare un veicolo in pochi secondi attraverso l’app mobile. Una volta registrasti e accettati dal sistema si ricevono i contratti e copia della propria Doscard.
Bisogna avere 21 anni, avere la patente da almeno 1 anno ed essere possessore di carta di credito. L’auto può essere aperta con il proprio smartphone o con la chiave elettronica in dotazione di ogni membro iscritto.

I veicoli sono parcheggiati in diverse parti della città e possono essere scelti e utilizzati immediatamente; un tasto virtuale sul telefono funziona per tutte le vetture. Non vi è alcuna necessità di restituire il veicolo con un serbatoio pieno di benzina, è sufficiente lasciarlo con almeno un quarto di serbatoio. Per falso, la società lascia dei buoni nei mezzi o se finiti, l’utilizzatore dovrà provvedere per poi essere rimborsato.

La società ora deve affrontare due sfide principali: i cittadini residenti di Almaty non conoscono ancora i propri servizi e l’amministrazione comunale non sostiene le aziende di car sharing. Secondo Doscar, la città dovrebbe aiutare le società perché contribuiscono alla protezione dell’ambiente.

Anna Lotti