KAZAKHSTAN. Il Mar Caspio appartiene solo agli stati del Caspio

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I cinque paesi che si affacciano sul mare interno sono in disaccordo sulla via navigabile sin dalla caduta dell’Unione Sovietica. L’accordo potrebbe aprire la strada allo sviluppo di validi progetti nel settore del petrolio e del gas.

Russia, Iran, Azerbaigian, Kazakistan e Turkmenistan hanno firmato l’accordo nella città di Aktau, in Kazakistan, riporta Dw. Il mar Caspio è stato al centro delle discordie tra i cinque paesi confinanti fin dalla caduta dell’Unione Sovietica nel 1991. L’accordo dovrebbe allentare le tensioni regionali e potrebbe accelerare lo sviluppo di progetti nel settore del petrolio e del gas.

Il presidente kazako Nursultan Nazerbyev, che ha ospitato l’incontro, ha detto prima della cerimonia della firma che i leader hanno «partecipato a un evento storico(…) Possiamo ammettere che il consenso sullo stato del mare è stato difficile da raggiungere e non immediato, i colloqui sono durati più di 20 anni e hanno richiesto molti sforzi congiunti», ha detto.

Il presidente russo Vladimir Putin, che aveva spinto per la firma dell’accordo, ha detto che l’accordo aveva un «significato epocale» e ha richiesto una maggiore cooperazione militare tra i paesi confinanti con il Mar Caspio. La riunione avvenuta il 12 agosto, è stata la quinta del suo genere dal 2002; a livello “inferiore” ci sono stati più di 50 incontri dopo il crollo dell’Unione Sovietica che ha dato vita a quattro nuovi paesi rivieraschi.

Uno dei punti di disaccordo tra i partecipanti era se il corpo idrico fosse un mare o un lago, ognuno dei quali è soggetto a diverse leggi internazionali. La convenzione si riferisce al Mar Caspio come a un mare, ma il vice ministro degli Esteri russo Grifory Karasin ha detto, riporta Kommersant, che le disposizioni del trattato gli conferiscono “uno status giuridico speciale”. Secondo il Cremlino, la convenzione mantiene la maggior parte del mare in uso comune, ma ne ripartisce comunque le risorse tra il fondo marino e il sottosuolo.

In base ai termini dell’accordo, l’Iran ha finito per avere la quota più piccola del mare e potrebbe essere un potenziale perdente dell’accordo. Questo spiegherebbe perché il presidente iraniano Hassan Rouhani ha definito l’accordo «un documento importante», ma ha sottolineato che non risolve tutti i disaccordi che circondano il mare: «Oggi abbiamo un quadro per le azioni nel Mar Caspio che prima non c’era. Ma ci sono questioni da affrontare in altri incontri». Rouhani ha salutato con favore una clausola della convenzione che impedisce ai paesi non appartenenti al Caspio di dispiegare forze militari in mare.

Antonio Albanese